Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha recentemente incontrato Donald Trump a New York, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 27 settembre 2025. Durante questo colloquio, Zelensky ha richiesto la fornitura di missili da crociera Tomahawk, sostenendo che tali armi, con un raggio d’azione fino a 1.500 chilometri, potrebbero spingere Vladimir Putin a considerare la possibilità di negoziati tra Ucraina e Russia. Fonti diplomatiche, citate dal Telegraph, hanno descritto l’incontro come “estremamente positivo”, aggiungendo che Trump si è mostrato “disposto a lavorarci”.
La disponibilità di Trump
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Trump non ha escluso la possibilità di revocare le restrizioni sull’uso da parte dell’Ucraina dei missili a lungo raggio. Questo approccio potrebbe permettere a Kiev di colpire obiettivi strategici in profondità nel territorio russo. Attualmente, l’Ucraina si affida principalmente a droni, i quali riescono a infliggere danni a raffinerie e impianti di carburante con frequenza.
L’apertura di Trump rappresenta una novità significativa, specialmente considerando che l’Amministrazione ha precedentemente ostacolato l’uso di missili a lungo raggio, come gli Atacms, da parte dell’Ucraina. Le recenti dichiarazioni del presidente americano suggeriscono una nuova direzione, con la convinzione che Kiev possa riconquistare i territori occupati da Mosca. Questa evoluzione nella comunicazione politica è stata accolta con favore in Europa, dove il segretario di Stato Marco Rubio ha esortato i partner internazionali a interpretare la posizione di Trump in modo positivo.
Le reazioni dalla Russia
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito “irresponsabili” le minacce di Zelensky di colpire il Cremlino, commentando che tali affermazioni sono un segno di disperazione. Peskov ha avvertito che le minacce di Zelensky di colpire Mosca potrebbero portare a conseguenze pericolose. Inoltre, ha sottolineato la gravità delle dichiarazioni riguardo all’abbattimento di aerei russi, definite “pericolose” e potenzialmente provocatorie.
L’ambasciatore russo a Parigi ha già avvertito che l’abbattimento di jet russi costituirebbe un atto di guerra. Peskov ha ribadito che le azioni di Zelensky sono il risultato di una continua pressione e di un tentativo di distogliere l’attenzione dalle difficoltà sul campo di battaglia.
Le recenti operazioni militari ucraine
Nel frattempo, Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze ucraine, ha annunciato in un briefing che le unità russe sono state intrappolate vicino a Pokrovsk, una località strategica nel Donetsk. Questo sviluppo è avvenuto dopo settimane di scontri che hanno spostato la linea del fronte a nord. Le forze ucraine hanno isolato le unità russe, che erano state mandate in avanscoperta, anticipando le loro manovre e bloccandole lungo il fiume Kazennyi Torets.
Syrskyi ha dichiarato che sono stati liberati 168 chilometri quadrati di territorio, mentre ulteriori 182 chilometri quadrati sono stati recuperati grazie a operazioni di sabotaggio. La Russia, dal canto suo, ha recentemente adottato una nuova strategia, impiegando piccole unità di assalto per infiltrarsi in territorio nemico e danneggiare le linee logistiche ucraine.
Il controllo russo su Yunakivka
Infine, il ministero della Difesa russo ha annunciato il controllo di Yunakivka, una località nella provincia di Sumy, nel nordest dell’Ucraina. Questa affermazione è stata riportata dai media russi, segnando un ulteriore sviluppo nel conflitto tra le due nazioni. La situazione sul campo rimane tesa, con entrambe le parti che continuano a cercare vantaggi strategici mentre le discussioni diplomatiche si intensificano.