Operazione posticipata a causa di sciopero, Siaarti: “Nessun anestesista come capro espiatorio”

Franco Fogli

Settembre 27, 2025

Il 22 settembre 2025, un intervento di **chirurgia senologica** programmato presso l’**ospedale di Torrette** ad **Ancona** è stato rinviato a causa dello **sciopero generale** indetto dal **personale medico** e **infermieristico** in solidarietà alla situazione di **Gaza**. La notizia ha suscitato un ampio **dibattito**, portando la **Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI)** a intervenire per chiarire la situazione e difendere i diritti dei **professionisti** coinvolti.

Il rinvio dell’intervento e le reazioni

L’intervento chirurgico, di fondamentale importanza per la **paziente**, è stato programmato in un momento critico del suo percorso **oncologico**. Il rinvio è avvenuto a causa della partecipazione del **personale sanitario** allo sciopero, che ha visto coinvolti anche gli **anestesisti**. La presidente della **SIAARTI**, **Elena Bignami**, ha espresso comprensione per il disagio provato dalla paziente, sottolineando però che non è giusto trasformare gli anestesisti in **capri espiatori**. “Lo sciopero è un **diritto costituzionale** e chi vi partecipa lo comunica in anticipo, come previsto dalle **normative vigenti**”, ha dichiarato Bignami, evidenziando l’importanza del ruolo degli anestesisti nel contesto chirurgico.

La posizione dell’ospedale e del direttore Cerutti

**Elisabetta Cerutti**, direttore della **Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione dei Trapianti e Chirurgia Maggiore** presso l’**Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche**, ha voluto esprimere la sua vicinanza alla paziente. Ha spiegato che, nonostante il rinvio, sono state adottate misure per garantire che l’intervento venga effettuato nel più breve tempo possibile, senza compromettere la **prognosi** della paziente. Cerutti ha chiarito che la **riorganizzazione** delle attività durante lo sciopero coinvolge diverse figure professionali e non solo gli anestesisti, e che la **priorità** viene data agli interventi urgenti.

Il significato dello sciopero e le motivazioni

La questione dello sciopero ha portato a una riflessione più ampia sul suo **significato**. Cerutti ha sottolineato che l’adesione a una giornata di **protesta** non è una decisione presa alla leggera, ma è il risultato di una situazione **insostenibile**. I **medici** e gli **infermieri** che hanno partecipato allo sciopero, pur sapendo delle conseguenze economiche, lo hanno fatto per difendere un popolo in difficoltà e per denunciare la **violenza** subita dai professionisti della salute in contesti di guerra. Lo sciopero, ha aggiunto, rappresenta l’ultima forma di protesta di fronte a un’assenza di risposte da parte delle **istituzioni**.

La richiesta di tutela per i professionisti della salute

La presidente Bignami ha concluso affermando che, considerando la delicatezza di un percorso oncologico, non è opportuno sfruttare la situazione della paziente per delegittimare i diritti dei **lavoratori**. Ha ribadito l’importanza di proteggere la **salute mentale** e fisica degli **anestesisti-rianimatori** e di rendere la professione più attrattiva per le nuove generazioni di **medici**. Senza anestesisti, ha avvertito, non è possibile effettuare interventi chirurgici.

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