Caso Garlasco: i genitori di Sempio interrogati per sette ore negano corruzione

Marianna Ritini

Settembre 27, 2025

I genitori di Andrea Sempio sono stati interrogati per sette ore presso la caserma della Guardia di Finanza di Pavia, in relazione all’inchiesta che coinvolge l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari. Secondo le accuse, Venditti avrebbe ricevuto tra i 20 e i 30 mila euro per favorire l’archiviazione di Sempio, nuovamente coinvolto nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007.

Interrogatorio dei genitori

I genitori di Sempio, entrati nella caserma intorno alle 12, sono usciti solo alle 19, senza rilasciare dichiarazioni. La madre, Daniela Ferrari, ha espresso il suo disappunto riguardo alle accuse rivolte alla sua famiglia, definendole “una grandissima cavolata”. Ha ribadito che la famiglia non ha mai corrotto nessuno e che le spese legali sostenute per la difesa di Andrea non devono essere interpretate in modo errato. “Avevamo bisogno di denaro contante per pagare gli avvocati”, ha spiegato, negando ogni contatto con Venditti.

Chiarimenti della madre e del padre

La madre di Sempio ha anche chiarito che non erano a conoscenza delle domande che sarebbero state poste durante gli interrogatori del 2017, sostenendo di aver ricevuto un supporto legale adeguato. Anche il padre, Giuseppe Sempio, ha confermato che i contanti erano destinati esclusivamente al pagamento delle parcelle degli avvocati, sottolineando che le accuse di corruzione sono infondate.

Elemento chiave nell’inchiesta

Un elemento chiave nell’inchiesta è un appunto trovato durante una perquisizione lo scorso maggio, che reca la scritta “Venditti gip archivia x 20. 30 euro”. Giuseppe Sempio ha spiegato che si tratta di un promemoria senza significato specifico, ipotizzando che potesse riferirsi a marche da bollo per documenti. Ha anche ribadito di aver incontrato Venditti solo in una occasione, durante un interrogatorio.

Archiviazione del caso di Sempio

L’archiviazione del caso di Sempio è stata richiesta il 15 marzo 2017 e accolta il 23 marzo dello stesso anno. Tuttavia, i magistrati di Brescia hanno evidenziato anomalie nel processo, come l’omissione di trascrizioni importanti e contatti sospetti tra Sempio e i carabinieri. Questi elementi hanno sollevato dubbi sulla regolarità dell’archiviazione.

Nuove indagini e sospetti

Il sospetto di corruzione è emerso da intercettazioni e dall’appunto trovato, che presenta una data errata, dato che l’archiviazione è avvenuta nel 2017. La perquisizione è stata condotta dai Carabinieri del nucleo investigativo di Milano nel contesto di nuove indagini.

Difesa di Mario Venditti

Mario Venditti, ex procuratore, ha respinto con forza le accuse, dichiarando di non aver mai ricevuto denaro in cambio della sua funzione. Ha affermato che l’indagine chiarirà la sua estraneità e che, sebbene sia amareggiato, è pronto a difendersi. Ha confermato che archivierebbe nuovamente il caso di Sempio, rimanendo convinto della sua innocenza.

Proroga per gli accertamenti

Infine, la giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha concesso una proroga di 70 giorni per completare gli accertamenti nell’ambito dell’incidente probatorio, con la prossima udienza fissata per il 18 dicembre 2025.

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