Al Centro Studi Americani, il 27 settembre 2025, si è svolto un incontro di lavoro organizzato da Meta e Adnkronos, che ha visto la partecipazione di figure chiave provenienti da istituzioni, accademia e settore imprenditoriale. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle sfide future della regolazione tecnologica in Europa, con particolare attenzione a temi come l’intelligenza artificiale, la sostenibilità ambientale e la competitività industriale.
Il dibattito sulla regolazione tecnologica
Durante l’incontro, i partecipanti hanno discusso come sia possibile coniugare l’innovazione con le normative senza che un eccesso di regole possa ostacolare lo sviluppo di tecnologie fondamentali per l’Europa. Tra queste, sono stati menzionati il cloud computing, il calcolo quantistico e la cybersicurezza. È emersa la necessità di rivedere i meccanismi legislativi esistenti, ispirandosi all’esperienza dello “Stop the Clock”, già utilizzata in ambito ambientale, e di considerare l’introduzione di pacchetti normativi “omnibus” che possano semplificare e armonizzare la cornice legislativa.
Infrastrutture digitali e sostenibilità
Un altro tema centrale del dibattito è stato quello delle infrastrutture digitali. I data center in Italia stanno crescendo, ma la loro distribuzione è ancora fortemente concentrata nel Nord del paese, creando rischi per la sicurezza e squilibri territoriali. L’espansione di queste strutture, unita allo sviluppo di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il quantum computing, porterà a un notevole aumento della domanda energetica. Questo scenario solleva interrogativi sulle fonti energetiche e sulla loro sostenibilità, portando a discutere anche di nuove forme di energia nucleare.
Geopolitica e competizione internazionale
Il confronto ha anche toccato le dinamiche geopolitiche, evidenziando come l’Europa debba bilanciare le proprie normative con la rapidità dell’innovazione e la competizione globale, in particolare con Stati Uniti e Cina. È stato sottolineato che la frammentazione delle normative a livello locale e nazionale può rallentare la transizione digitale. Un approccio più coeso e pragmatico, al contrario, potrebbe favorire investimenti e l’adozione di nuove tecnologie.
Il ruolo delle piccole e medie imprese
Un ampio spazio è stato dedicato alle piccole e medie imprese, considerate fondamentali per il tessuto produttivo europeo, ma spesso in ritardo nei processi di digitalizzazione. La sfida consiste nel renderle protagoniste del cambiamento, fornendo loro strumenti concreti e accessibili, affinché possano sfruttare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale non solo per migliorare la produttività, ma anche per aumentare la resilienza e la sicurezza.
Formazione e competenze per il futuro
Infine, il dibattito ha messo in evidenza una riflessione culturale importante: l’Europa rischia di perdere competitività non solo in termini di investimenti, ma anche nella formazione di competenze adeguate. È emerso chiaramente che discipline come diritto, tecnologia, management e scienze devono interagire maggiormente, poiché una regolazione efficace richiede necessariamente un approccio multidisciplinare.
L’incontro ha ribadito l’importanza di trovare un equilibrio tra la protezione dei diritti, la rapidità delle procedure legislative e la capacità di competere in un contesto globale sempre più dinamico.