Trump minaccia dazi del 100% su farmaci non prodotti negli Stati Uniti

Franco Fogli

Settembre 26, 2025

Il 26 settembre 2025, Donald Trump ha annunciato l’introduzione di nuove tariffe sui prodotti farmaceutici in un post pubblicato sulla sua piattaforma social, Truth. A partire dal primo ottobre, le aziende che producono farmaci di marca, protetti da brevetto, dovranno affrontare un dazio del 100% se non trasferiranno parte della loro produzione negli Stati Uniti. Questa mossa ha suscitato un acceso dibattito tra gli analisti e gli esperti del settore.

Dettagli sulle tariffe annunciate

Trump ha specificato che le aziende farmaceutiche non saranno soggette a dazi se dimostreranno di aver avviato i lavori per la costruzione di nuovi impianti produttivi negli Stati Uniti. Questa misura mira a incentivare le compagnie a investire nel territorio americano, contribuendo così alla creazione di posti di lavoro. Tuttavia, le aziende farmaceutiche hanno già avviato piani per espandere la loro produzione negli Stati Uniti, come nel caso di Eli Lilly, che ha recentemente annunciato un investimento di 6,5 miliardi di dollari per una nuova fabbrica a Houston. A questo si aggiunge un altro impianto da 5 miliardi di dollari già previsto nei pressi di Richmond, in Virginia. Nonostante queste iniziative, i tempi di realizzazione delle nuove strutture possono arrivare fino a cinque anni, il che solleva interrogativi sull’efficacia immediata delle nuove tariffe.

Reazioni e impatti previsti

L’annuncio di Trump ha sollevato preoccupazioni tra gli analisti riguardo alla sua reale efficacia. Molti esperti del settore ritengono che i criteri per l’applicazione delle tariffe siano poco chiari e che le aziende farmaceutiche siano già preparate a rispondere a tali misure. Infatti, dopo una serie di dichiarazioni da parte del Presidente riguardo a possibili dazi sulle importazioni, le aziende hanno iniziato a pianificare espansioni e collaborazioni con strutture già presenti negli Stati Uniti. Questo clima di incertezza ha portato a un giudizio di impatto scarso da parte degli osservatori, i quali sottolineano che le aziende potrebbero non subire gravi conseguenze economiche.

In un’intervista a CNBC il mese scorso, Trump aveva già accennato a tariffe del 250% sui farmaci importati, un’ulteriore misura che ha generato preoccupazioni tra le aziende del settore. La possibilità di tali aumenti tariffari potrebbe influenzare le scelte delle aziende riguardo alla produzione e alla distribuzione, rendendo il mercato farmaceutico ancora più complesso.

La situazione rimane fluida e le prossime settimane saranno cruciali per comprendere come le aziende farmaceutiche reagiranno a queste nuove imposizioni e quale sarà l’effetto complessivo sulle dinamiche del settore negli Stati Uniti.

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