Il 26 settembre 2025, durante un evento a Parma per il ventesimo anniversario della Paolo Chiesi Foundation, la dottoressa Refiloe Masekela, presidente della Pan African Thoracic Society e direttrice del Department of Paediatrics and Child Health presso l’Università di KwaZulu-Natal in Sudafrica, ha evidenziato l’emergenza della salute respiratoria in Africa. La dottoressa Masekela ha sottolineato che la salute respiratoria continua a non essere una priorità , nonostante il grave carico di malattie respiratorie che colpisce in particolare i bambini sotto i cinque anni. Queste patologie, infatti, rappresentano la principale causa di mortalità in questa fascia d’età .
La situazione delle malattie respiratorie in Africa
Masekela ha affermato che, mentre le malattie respiratorie croniche come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono frequentemente trascurate, molti pazienti rimangono senza diagnosi o hanno accesso limitato a opzioni terapeutiche. In molti Paesi africani, l’assenza di un sistema di rimborso per la gestione di tali malattie contribuisce a questa crisi sanitaria. La dottoressa ha messo in evidenza che è fondamentale adottare un approccio multifattoriale per affrontare questa problematica.
Strategie per migliorare la salute polmonare
Per migliorare la salute polmonare nel continente africano, la dottoressa Masekela ha proposto diverse strategie. Innanzitutto, è necessario investire nella formazione degli operatori sanitari e nella ricerca sulle malattie respiratorie croniche, un settore attualmente molto carente. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di garantire un accesso sostenibile a farmaci inalatori per le persone affette da queste patologie. Nonostante gli sforzi globali per migliorare l’accesso alle terapie, c’è ancora una notevole necessità di potenziare la formazione della forza lavoro sanitaria, affinché le persone possano ricevere diagnosi tempestive e appropriate.
Il ruolo della ricerca e delle politiche sanitarie
Masekela ha anche evidenziato l’importanza di rafforzare la capacità di ricerca per quantificare il reale impatto delle malattie respiratorie e valutare i progressi nella loro gestione. Ha sottolineato che senza dati adeguati, è difficile affrontare efficacemente questa emergenza. Inoltre, ha esortato i Paesi a implementare politiche sanitarie che garantiscano l’accesso universale ai trattamenti inalatori. In assenza di tali politiche, anche quando le diagnosi sono disponibili, i trattamenti possono rimanere inaccessibili.
Impatto ambientale e filantropia
La dottoressa Masekela ha anche avvertito riguardo all’impatto ambientale dei medicinali inalatori, sottolineando che le nuove normative sul divieto delle sostanze Pfas potrebbero influenzare la disponibilità di questi trattamenti, rendendoli ancora più costosi e difficili da reperire nei contesti a basse risorse. Infine, ha discusso il ruolo cruciale della filantropia, evidenziando che il sostegno dovrebbe concentrarsi su tre aree principali: il rafforzamento della forza lavoro sanitaria, il potenziamento della capacità di ricerca e l’integrazione dei servizi clinici nei contesti a basse risorse.
Con un impegno collettivo e multifattoriale, ha concluso Masekela, sarà possibile migliorare la gestione delle malattie respiratorie croniche in Africa, contribuendo a salvare vite e migliorare la qualità della salute pubblica nel continente.