Flotilla, l’ambasciatore di Israele a Roma: “A bordo pochi aiuti, mira a colpire noi e il governo italiano”

Franco Fogli

Settembre 26, 2025

Parlando con l’Adnkronos il 26 settembre 2025, Jonathan Peled, ambasciatore israeliano in Italia, ha espresso preoccupazione riguardo alla Global Sumud Flotilla, definendola una “chiara provocazione politica”, sostenuta e finanziata da Hamas. Peled ha voluto chiarire che non tutti gli attivisti a bordo delle imbarcazioni sono membri del movimento palestinese, ma piuttosto, nel peggiore dei casi, potrebbero essere “disinformati e inconsapevoli”.

La posizione di Jonathan Peled sulla Global sumud flotilla

Durante l’intervista, Peled ha sottolineato che l’assistenza fornita dalle piccole navi della flottiglia equivale a un’ora di aiuti umanitari diretti a Gaza. Gli attivisti hanno rifiutato la proposta italiana di trasferire gli aiuti a Cipro o al porto di Ashkelon, il che, secondo l’ambasciatore, dimostra che l’operazione non ha come obiettivo reale l’assistenza umanitaria, ma piuttosto un attacco contro Israele e il governo italiano. La sua affermazione si basa sulla convinzione che l’iniziativa sia orchestrata da Hamas per creare tensioni politiche e mediatiche.

Peled ha chiarito che non intende demonizzare tutti gli attivisti a bordo, ma ha accusato Hamas di aver pianificato e finanziato l’intera missione. Ha descritto l’operazione come un’azione ben organizzata e sostenuta da gruppi islamici radicali, sottolineando che non si tratta di un’iniziativa spontanea. Ha menzionato anche la presenza di una barca associata a Greta Thunberg, insinuando che i costi di tale partecipazione non possano essere sostenuti da un singolo attivista.

Le accuse contro Hamas e la situazione umanitaria a gaza

Peled ha espresso la sua opinione riguardo alla missione della flottiglia, definendola “una provocazione politica molto chiara”. Ha messo in evidenza che Hamas sta cercando di attirare l’attenzione internazionale su una situazione di conflitto, utilizzando le imbarcazioni come strumento di propaganda. L’ambasciatore ha richiamato alla memoria eventi passati, come il 7 ottobre, quando i terroristi hanno documentato atti di violenza, evidenziando il modus operandi dell’organizzazione.

Riguardo al ruolo dell’Italia, Peled ha elogiato le posizioni assunte dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, i quali hanno evidenziato che esistono modi più efficaci per fornire assistenza umanitaria. Ha anche criticato i ringraziamenti espressi dalla flottiglia ai sindacati e ai manifestanti italiani, ribadendo che la missione è stata finanziata e organizzata da Hamas.

La situazione attuale degli aiuti umanitari a gaza

Peled ha fornito dati sulla situazione degli aiuti a Gaza, affermando che oltre 600 camion al giorno stanno entrando attraverso i principali valichi e dal porto di Ashdod. Ha sottolineato che il problema non è la quantità di aiuti, ma piuttosto il fatto che Hamas controlla e rivende gli aiuti sul mercato nero, impedendo che raggiungano la popolazione in difficoltà. Secondo l’ambasciatore, la soluzione migliore per aiutare i civili sarebbe esercitare pressione su Hamas affinché deponga le armi e liberi gli ostaggi.

Infine, Peled ha contestualizzato l’iniziativa della flottiglia all’interno del conflitto in corso, avvertendo che ci si sta avvicinando al secondo anniversario degli eventi del 7 ottobre. Ha ricordato che il conflitto continua quotidianamente, con razzi lanciati da Gaza e dal Libano. Ha concluso affermando che Israele non ha iniziato questa guerra, ma è costretto a combatterla per garantirne la vittoria.

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