Caso Garlasco: indagini su presunti pagamenti per archiviare Sempio, perquisita casa dell’ex procuratore Venditti

Marianna Ritini

Settembre 26, 2025

Nella mattinata del 26 settembre 2025, si sono svolte perquisizioni a tappeto nelle abitazioni di ex investigatori e inquirenti coinvolti nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. Le operazioni, condotte da carabinieri e Guardia di Finanza, hanno interessato anche il circuito familiare di Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio. L’ipotesi di reato che emerge è quella di corruzione in atti giudiziari a carico di Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, che nel 2017 archiviò l’indagine su Sempio, avviata nel 2016.

La testata Tg1 ha riportato che gli investigatori stanno cercando di rintracciare i flussi di denaro che i familiari di Sempio avrebbero versato per ottenere l’archiviazione, un aspetto che potrebbe rivelarsi cruciale per il prosieguo delle indagini.

Nuova udienza: confronto su contaminazione, Dna e impronta 33

Oggi, davanti alla giudice delle indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, si è tenuta una nuova udienza sul caso. Al centro del dibattito, la richiesta di proroga dell’incidente probatorio presentata dai periti, la genetista Denise Albani e l’esperto di impronte Domenico Marchigiani. La Albani è attualmente impegnata nell’analisi delle tracce biologiche rinvenute nella villetta di via Pascoli, mentre Marchigiani si occupa delle impronte latenti su materiali conservati per 18 anni.

La richiesta di estensione riguarda vari aspetti del nuovo fascicolo relativo all’omicidio del 13 agosto 2007, che coinvolge Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Gli esperti hanno sottolineato la necessità di più tempo per completare le analisi e garantire l’accuratezza delle conclusioni.

Contaminazione e Dna

Un elemento cruciale da chiarire è l’analisi delle impronte rinvenute su diversi oggetti, tra cui un contenitore di Estathè e sacchetti di vario genere. Si prevede che un altro esperto di dattiloscopia possa essere coinvolto per fornire ulteriori chiarimenti sulle impronte. Sul fronte genetico, si attende la conferma riguardo alla contaminazione, già ammessa dalla Procura, riscontrata sulla garza utilizzata per il prelievo del Dna dalla bocca di Chiara Poggi. L’attenzione è rivolta anche ai risultati relativi al Dna maschile trovato sotto le unghie della vittima.

Francesco De Stefano, il genetista incaricato dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano, ha fornito dati grezzi che, insieme a quelli raccolti nel 2007 dal Ris, saranno esaminati dalla genetista Albani. La questione è complessa, poiché i frammenti ungueali sono stati utilizzati in precedenti sentenze, e sarà necessario escludere che le unghie siano state tagliate con strumenti contaminati.

Impronta 33

Un altro tema di discussione nell’udienza riguarda l’impronta 33, rinvenuta sulla parete delle scale dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi. La difesa di Sempio sostiene che l’impronta non possa essere attribuita al suo assistito, mentre per la Procura appartiene a un nuovo sospettato. I legali di Alberto Stasi, l’ex fidanzato della vittima, affermano che le fotografie suggeriscono che l’impronta sia di Sempio, evidenziando una mescolanza di sangue e sudore. Tuttavia, i test per il rilevamento del sangue hanno sempre dato esito negativo, e i pubblici ministeri di Pavia hanno escluso la presenza di tracce ematiche.

La situazione si complica ulteriormente con l’analisi delle prove e la necessità di chiarire la provenienza delle tracce, considerando che il materiale trovato potrebbe influenzare l’esito del processo e le posizioni delle parti coinvolte.

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