Il 25 settembre 2025, la premier italiana Giorgia Meloni ha preso la parola all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, affrontando temi di rilevanza globale come la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese. Con un discorso incisivo, Meloni ha evidenziato come la Russia abbia violato le norme fondamentali dell’Onu, mentre ha criticato le azioni di Israele a Gaza, sottolineando la necessità di condizioni chiare per il riconoscimento della Palestina.
Un appello alla responsabilità dell’onu
Nel suo intervento, Meloni ha esortato l’Assemblea Generale a riflettere sulle proprie responsabilità in un contesto internazionale caratterizzato da instabilità. Ha dichiarato che le convenzioni relative a migrazione e asilo sono ormai obsolete e necessitano di un aggiornamento, affinché le Nazioni Unite possano diventare “una Casa di vetro”. La premier ha anche criticato le politiche ambientali definite “insostenibili”, accusandole di danneggiare le economie di Europa e Stati Uniti. Ha richiamato alla memoria le parole di Papa Francesco riguardo alla “terza guerra mondiale a pezzi” e ha citato San Francesco, evidenziando l’importanza di un approccio più umano e solidale.
Il mondo in conflitto
Meloni ha descritto il panorama attuale come “sospeso tra guerra e pace”, segnato da 56 conflitti armati, il numero più elevato dalla Seconda Guerra Mondiale. Ha condannato l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, sottolineando come questo atto abbia aggravato le divisioni tra i membri dell’Onu. La premier ha affermato che l’attacco a Kiev ha riacceso focolai di crisi in diverse aree del mondo, richiamando l’attenzione sulla necessità di una risposta unita e ferma da parte della comunità internazionale.
Israele e il conflitto con hamas
Riguardo al conflitto in Medio Oriente, Meloni ha riconosciuto che Israele ha “superato il limite” con le sue azioni, causando danni ingenti alla popolazione civile palestinese. Tuttavia, ha ribadito che la responsabilità principale del conflitto ricade su Hamas, affermando che “chi ha scatenato la guerra non può essere premiato”. La premier ha delineato le condizioni per il riconoscimento della Palestina, che includono il rilascio di ostaggi israeliani e l’esclusione di Hamas dai futuri assetti governativi.
Riforma delle nazioni unite e migrazioni
Meloni ha messo in evidenza l’urgenza di una riforma delle Nazioni Unite, sostenendo che senza istituzioni funzionali, il dialogo e la diplomazia rischiano di rimanere parole vuote. Ha proposto un sistema più rappresentativo ed efficiente, privo di nuove gerarchie. Inoltre, ha affrontato il tema delle migrazioni, criticando le convenzioni esistenti come inadeguate per le sfide contemporanee. Ha esortato a costruire un sistema che tuteli i diritti umani, garantendo al contempo la sovranità di ogni nazione di proteggere i propri confini.
Il piano mattei e la sostenibilità
Nel suo discorso, Meloni ha anche presentato il Piano Mattei, annunciando la conversione di 235 milioni di euro di debito in progetti di sviluppo per l’Africa. Ha contestato i piani verdi attuali, che a suo avviso potrebbero portare a un “deserto industriale” e penalizzare la classe media. Concludendo il suo intervento, ha richiamato l’importanza del coraggio nell’affrontare sfide globali, sottolineando il ruolo cruciale dell’Italia nel promuovere la pace e la cooperazione internazionale.