Meloni a New York esprime preoccupazione per la Palestina: “Flotilla irresponsabile, strumento contro il governo”

Franco Fogli

Settembre 25, 2025

La premier Giorgia Meloni ha espresso la sua ferma condanna per l’attacco subito dalle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, ma ha anche richiamato a una maggiore responsabilità. Mentre Meloni è attivamente coinvolta nelle dinamiche internazionali durante l’ottantesima assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il clima politico in Italia si sta facendo sempre più teso. Questa situazione si manifesta in un contesto di conflitti globali, tra cui le tensioni in Medio Oriente e il conflitto russo-ucraino.

Il 25 settembre 2025, la premier Meloni si trova a New York, dove ha convocato una conferenza stampa in un hotel vicino alla Fifth Avenue, assieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani. Pochi istanti prima del suo intervento all’Assemblea generale, affronta il delicato tema dell’attacco alle imbarcazioni, sottolineando il coinvolgimento di alcuni parlamentari italiani di opposizione a bordo della Flotilla.

La condanna all’attacco e il giudizio severo sulla Flotilla

Giorgia Meloni ha condannato “in modo totale” l’attacco avvenuto nella notte a sud di Creta, promettendo indagini per accertare le responsabilità. Ha ricordato che il governo italiano, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha autorizzato l’invio della fregata Fasan per garantire assistenza ai cittadini italiani a bordo della nave diretta verso Gaza, con l’intento di fornire aiuti umanitari. Tuttavia, la premier ha espresso un giudizio severo sull’iniziativa della Flotilla, definendola “gratuita, pericolosa e irresponsabile”. Ha messo in evidenza che non è necessario entrare in un contesto di guerra per consegnare aiuti, suggerendo che il governo italiano avrebbe potuto organizzare la consegna in tempi brevi.

Meloni ha proposto un’alternativa: inviare gli aiuti a Cipro, dove potrebbero essere recapitati al patriarcato latino di Gerusalemme, che si farebbe carico della distribuzione. Questa proposta, ha affermato, ha il consenso del governo cipriota e di quello israeliano. La premier ha messo in discussione le motivazioni dietro la Flotilla, insinuando che non si tratti solo di un gesto umanitario, ma di un tentativo di creare problemi al governo italiano.

La risoluzione italiana sui due Stati

Riguardo alla situazione a Gaza, Meloni ha sottolineato l’iniziativa della maggioranza per una risoluzione che prevede il riconoscimento dello Stato di Palestina, subordinato alla liberazione degli ostaggi israeliani e all’esclusione di Hamas dal futuro assetto politico palestinese. Questa proposta è stata già respinta dal centrosinistra. La premier ha interrogato l’opposizione, chiedendo se il loro rifiuto significhi una difficoltà a chiedere il rilascio degli ostaggi o un’accettazione della presenza di Hamas nel governo palestinese.

Il clima politico deteriorato e il richiamo alla responsabilità

Nel corso della conferenza, Meloni ha denunciato un clima politico in deterioramento in Italia, evidenziando le accuse ricevute in parlamento. Ha affermato di essere quotidianamente definita complice della situazione a Gaza, con insulti che la dipingono come un’assassina. Ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze di tali affermazioni, avvertendo che potrebbero indurre comportamenti estremi da parte di individui instabili.

La linea sui dossier internazionali

Sui temi internazionali, Meloni ha ribadito la posizione dell’Italia riguardo all’Ucraina, sottolineando la necessità di evitare provocazioni da parte della Russia. Ha descritto la situazione come un chiaro segno delle difficoltà di Vladimir Putin, affermando che l’escalation non giova a nessuno tranne alla Russia stessa. Riguardo agli Stati Uniti, ha interpretato il cambiamento di tono di Donald Trump nei confronti del Cremlino come una presa d’atto che non ci sono stati progressi significativi da parte di Mosca.

Meloni ha anche espresso la necessità di una riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sottolineando che l’architettura attuale non è più adeguata a rappresentare le sfide geopolitiche contemporanee.

La battuta e il bilancio sui tre anni di governo

Il 25 settembre segna il terzo anniversario dell’ascesa di Meloni a Palazzo Chigi. In un momento di leggerezza, ha scherzato sulla sua sopravvivenza politica, affermando di essere fiera di essere ancora in carica. Tuttavia, ha riconosciuto che ci sono ancora molte sfide da affrontare. Meloni ha promesso un impegno maggiore sulla sicurezza e ha indicato la necessità di attrarre investimenti attraverso la prossima manovra economica. Ha chiarito che il suo approccio non è punitivo nei confronti delle istituzioni bancarie, ma piuttosto volto a costruire alleanze per affrontare le priorità nazionali.

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