Il virologo Fabrizio Pregliasco ha recentemente fornito un’analisi dettagliata sull’andamento delle infezioni respiratorie in vista della stagione invernale 2025/2026. In un incontro tenutosi il 25 settembre 2025, ha messo in evidenza le preoccupazioni legate all’influenza, basandosi sull’andamento dei virus in Australia, dove si prevede una terza stagione consecutiva caratterizzata da numeri allarmanti. Secondo Pregliasco, l’Italia potrebbe affrontare una situazione simile a quella già vissuta negli anni precedenti, con un numero di casi che potrebbe avvicinarsi ai 16 milioni registrati nella stagione passata.
Previsioni per la stagione influenzale
Durante l’analisi, il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università degli Studi di Milano ha sottolineato che, considerando i dati provenienti dall’Australia, ci si aspetta un incremento delle infezioni influenzali e respiratorie. Pregliasco ha affermato che, in base alle informazioni attuali, il numero di casi potrebbe aggirarsi attorno agli stessi livelli dell’anno scorso, quando si sono registrati circa 15 milioni di contagi. Questo trend preoccupante è attribuito alla presenza di varianti di virus, come A/H3N2 e B/Victoria, che hanno dimostrato di essere immunoevasive, aumentando così il rischio di nuove infezioni.
Pregliasco ha inoltre evidenziato l’importanza di monitorare non solo l’influenza, ma anche altre patologie respiratorie come il Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale (Rsv), che rappresentano una seria minaccia per le persone anziane e per i soggetti più vulnerabili. Sebbene l’influenza possa essere meno grave per un adulto sano, è fondamentale adottare un approccio responsabile all’automedicazione per alleviare i sintomi e monitorare l’evoluzione della malattia.
Situazione attuale in Italia
In Italia, i primi isolamenti di virus influenzali sono già stati registrati, sebbene si tratti di casi sporadici. Pregliasco ha menzionato un isolamento dell’H3N2 avvenuto a Genova, indicando che il virus è già presente nel paese. L’esperto ha notato che, rispetto al passato, oggi ci sono più centri di monitoraggio attivi, con un sistema di biologia molecolare che consente di identificare rapidamente anche altri virus significativi, come l’Rsv, che in passato era spesso trascurato.
Il picco dell’influenza è atteso intorno al periodo natalizio, quando le condizioni meteorologiche, come le basse temperature e l’elevata umidità , favoriranno la diffusione del virus. Pregliasco ha chiarito che il vero inizio della stagione influenzale è spesso innescato da un calo prolungato delle temperature, che crea un ambiente propizio per la propagazione delle infezioni.
Raccomandazioni per affrontare la stagione invernale
L’analisi di Pregliasco mette in evidenza l’importanza di prepararsi adeguatamente per la stagione invernale, soprattutto per le persone più a rischio. È fondamentale seguire le indicazioni delle autorità sanitarie e adottare misure preventive, come la vaccinazione, per ridurre il rischio di contagio e complicanze associate alle infezioni respiratorie. Con l’avvicinarsi dell’inverno, il monitoraggio costante dei virus e la sensibilizzazione della popolazione rimangono cruciali per affrontare questa sfida sanitaria.