Sindrome della vescica iperattiva: in Italia disponibile una nuova terapia

Marianna Ritini

Settembre 23, 2025

Il 23 settembre 2025, Pierre Fabre ha annunciato l’introduzione in Italia di un nuovo trattamento per la sindrome della vescica iperattiva (OAB), una condizione che colpisce circa 3 milioni di persone nel nostro Paese. Il farmaco, chiamato vibegron, è descritto come un agonista potente e selettivo del recettore beta-3 adrenergico umano, capace di apportare miglioramenti significativi già entro due settimane dall’inizio della terapia. Questa nuova opzione terapeutica rappresenta un passo importante per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa condizione cronica.

La sindrome della vescica iperattiva: un problema diffuso

La sindrome della vescica iperattiva è caratterizzata da una sensazione di urgenza minzionale che può limitare gravemente la vita quotidiana degli individui colpiti. Secondo le stime, la prevalenza della OAB nei Paesi occidentali varia tra l’8% e il 16%, con un aumento della incidenza con l’età. In Italia, circa 3 milioni di persone convivono con questa problematica, che può manifestarsi anche attraverso la necessità di alzarsi ripetutamente durante la notte per andare in bagno, una condizione nota come nicturia. Pierre Fabre sottolinea l’importanza di affrontare questo disturbo non solo dal punto di vista medico, ma anche considerando l’impatto psicologico e sociale che ha sui pazienti e sulle loro famiglie.

Il ruolo di vibegron nel trattamento della OAB

Il nuovo farmaco vibegron agisce legandosi al recettore beta-3 nel muscolo detrusore della vescica, favorendo il rilassamento della muscolatura liscia durante la fase di riempimento. Questo meccanismo d’azione permette un incremento della capacità della vescica, riducendo l’urgenza minzionale, che è il sintomo principale della OAB. Enrico Finazzi Agrò, professore di Urologia e responsabile dell’Unità operativa di Urologia del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha evidenziato che il trattamento con vibegron ha dimostrato di ridurre del 16% il numero di minzioni giornaliere rispetto al placebo entro la dodicesima settimana, con risultati positivi già dalla seconda settimana di trattamento. Inoltre, il farmaco ha ridotto del 59% gli episodi di incontinenza urinaria da urgenza in pazienti con OAB Wet.

Il contesto sociale e psicologico della OAB

Un’indagine condotta in sei Paesi europei, tra cui l’Italia, ha rivelato che solo il 60% delle persone con sintomi di OAB ha consultato un medico, e solo il 27% di queste era in trattamento al momento dell’indagine. Finazzi Agrò ha messo in luce come l’aspetto psicologico giochi un ruolo cruciale nella vita dei pazienti, che spesso si isolano e non parlano della loro condizione nemmeno ai medici. Questo isolamento può portare a un peggioramento della qualità della vita e alla necessità di un approccio terapeutico che consideri anche il supporto psicologico oltre alla terapia farmacologica. I principali fattori di rischio per la OAB includono obesità, menopausa, fumo e consumo di caffeina e teina. La condizione colpisce entrambi i sessi, ma l’incontinenza urinaria si presenta con maggiore frequenza nel sesso femminile.

L’introduzione di vibegron rappresenta quindi una nuova speranza per i pazienti affetti da sindrome della vescica iperattiva, offrendo un’opzione terapeutica che potrebbe migliorare significativamente la loro vita quotidiana e ridurre l’impatto psicologico di questa condizione.

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