Paracetamolo in gravidanza: la Fda rivede il foglietto illustrativo, pareri degli esperti

Franco Fogli

Settembre 23, 2025

Il dibattito sul paracetamolo in gravidanza si intensifica negli Stati Uniti, dove la Food and Drug Administration (FDA) ha avviato una revisione delle informazioni sui rischi associati all’uso di questo farmaco. Il 23 settembre 2025, la FDA ha reso noto che sta valutando la possibilità di modificare il foglietto illustrativo del Tylenol e di prodotti simili per includere avvertenze relative a potenziali rischi neurologici, come l’autismo e l’ADHD, nei bambini nati da madri che utilizzano il paracetamolo durante la gravidanza. Questa iniziativa è stata innescata dalle recenti dichiarazioni di Donald Trump, che ha sollevato preoccupazioni riguardo a un presunto legame tra l’uso del paracetamolo e l’insorgenza di autismo.

Le dichiarazioni della fda

Il commissario della FDA, Marty Makary, ha spiegato che l’agenzia è impegnata a informare genitori e professionisti della salute sui dati emergenti che indicano potenziali rischi associati all’uso del paracetamolo. “La decisione finale spetta ai genitori”, ha affermato Makary, sottolineando che, nonostante le evidenze, il principio di precauzione potrebbe portare molte donne a evitare il paracetamolo in gravidanza, specialmente considerando che molte febbri lievi non necessitano di trattamento. Tuttavia, ha aggiunto che l’uso del paracetamolo può essere appropriato in determinate circostanze.

La FDA ha citato studi che suggeriscono che il rischio di sviluppare condizioni neurologiche potrebbe essere più elevato quando il paracetamolo viene assunto in modo cronico durante la gravidanza. Nonostante ciò, l’agenzia ha chiarito che, sebbene esistano studi che suggeriscono un’associazione tra paracetamolo e condizioni neurologiche, non è stata stabilita una relazione causale. Inoltre, ha evidenziato che il paracetamolo è l’unico farmaco da banco approvato per il trattamento della febbre in gravidanza, e che febbri elevate possono comportare rischi per il feto.

Le reazioni nel mondo scientifico

Le affermazioni di Trump hanno suscitato un acceso dibattito tra esperti e studiosi. Arthur Caplan, noto eticista della New York University School of Medicine, ha descritto le dichiarazioni del presidente come “una triste dimostrazione di disinformazione”. Caplan ha accusato Trump di diffondere miti infondati, affermando che le sue affermazioni rappresentano una malpractice nella gestione della gravidanza e nella protezione della vita fetale.

In Italia, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, ha espresso preoccupazione per la politicizzazione del dibattito scientifico. Lopalco ha sottolineato che sia il paracetamolo che il Leucovorin, un farmaco menzionato da Trump come cura, sono argomenti controversi e richiedono un approccio prudente. Ha avvertito che tali affermazioni possono generare confusione e influenzare negativamente la vita delle persone nello spettro autistico.

Posizione dell’ema

L’Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha dichiarato che l’uso del paracetamolo in gravidanza rimane invariato nell’Unione Europea. In una nota ufficiale, l’EMA ha confermato che i medicinali a base di paracetamolo possono essere utilizzati durante la gravidanza, seguendo le raccomandazioni ufficiali. Questo chiarimento è fondamentale per le donne in gravidanza che potrebbero essere preoccupate per le recenti dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti.

L’argomento del paracetamolo in gravidanza continua a essere al centro di un acceso dibattito, con implicazioni significative per la salute delle future mamme e dei loro bambini.

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