La premier Giorgia Meloni è giunta a New York nella notte italiana del 23 settembre 2025, per prendere parte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La sua visita coincide con un momento cruciale per il dibattito internazionale sulla pace in Medio Oriente, un tema che sarà al centro dell’attenzione durante l’incontro.
Intervento di Antonio Tajani sulla situazione a Gaza
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso la posizione del governo italiano riguardo al conflitto israelo-palestinese, partecipando alla Conferenza di Alto Livello sulla Soluzione a due Stati, organizzata da Francia e Arabia Saudita. Tajani ha sottolineato che la soluzione dei due Stati rappresenta “l’unica” opzione valida per garantire una pace duratura nella regione, enfatizzando che un futuro per Hamas a Gaza non è concepibile. Ha descritto la situazione umanitaria a Gaza come “catastrofica”, ribadendo l’opposizione dell’Italia all’occupazione della Striscia e a qualsiasi idea di trasferimento della popolazione.
Tajani ha anche denunciato l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, condannando fermamente gli attacchi terroristici di Hamas contro i civili israeliani a Gerusalemme. Secondo il ministro, la strada verso la pace è ancora percorribile, e la coesistenza pacifica tra palestinesi e israeliani è fondamentale per un futuro di stabilità e prosperità in Medio Oriente. Ha evidenziato l’importanza di un cessate il fuoco, della liberazione degli ostaggi e del ripristino dell’accesso umanitario.
Le manifestazioni in Italia e la posizione internazionale
In Italia, si stanno svolgendo manifestazioni di solidarietà a favore della popolazione di Gaza, tra cui uno sciopero generale organizzato dall’Usb. Questo evento ha portato a scontri con la polizia, una situazione che la premier Meloni ha stigmatizzato. Mentre in Italia cresce il sostegno per la causa palestinese, il governo italiano mantiene una linea di prudenza, con Tajani che ha affermato che “riconoscere lo stato palestinese oggi non serve a granché”.
Contrariamente, Francia e Regno Unito hanno annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che questo passo è essenziale per la pace in Israele, mentre il premier britannico Keir Starmer ha espresso una posizione simile, sostenuto da Canada, Australia e Portogallo. L’Italia, assieme a Berlino, continua a promuovere la prospettiva dei “due Stati”, ritenendo però che attualmente non ci siano le condizioni per un riconoscimento effettivo di uno Stato palestinese.
Il dibattito all’Onu e la riforma delle Nazioni Unite
Durante l’Assemblea generale, il conflitto in Medio Oriente sarà il tema principale, in coincidenza con l’80° anniversario delle Nazioni Unite, fondate a San Francisco il 26 giugno 1945. Quest’anno, il dibattito generale avrà come titolo “Meglio insieme: 80 anni e oltre per la pace, lo sviluppo e i diritti umani”, con particolare attenzione anche alla guerra in Ucraina. Tajani ha annunciato che l’Italia discuterà con i partner internazionali per aumentare la pressione su Mosca, sostenendo la necessità di una pace giusta e duratura con garanzie di sicurezza per Kiev e l’Europa.
La premier Meloni parteciperà domani alla cerimonia di apertura del dibattito generale, insieme a figure di spicco come il segretario generale António Guterres e il presidente statunitense Donald Trump. Il suo intervento è previsto per il 24 settembre alle ore 20.00, e sono previsti anche incontri bilaterali.
Tra i temi in discussione ci sarà anche la riforma delle Nazioni Unite. L’Italia sostiene il gruppo “Uniting for Consensus”, che chiede un Consiglio di Sicurezza più democratico e rappresentativo, opponendosi all’introduzione di nuovi seggi permanenti. Con 70 anni di adesione all’Onu, Roma intende riaffermare il proprio impegno verso i principi della Carta e promuovere riforme necessarie per rendere le istituzioni dell’Onu più efficienti e reattive alle sfide globali.