Il mercato del lusso sta affrontando sfide significative nel 2025, con una previsione di contrazione del 4% a causa dell’incertezza economica e dei cambiamenti nei modelli di consumo. Questo scenario richiede alle aziende del settore di rivedere le proprie strategie e di comprendere meglio le aspettative dei clienti. Per affrontare questa situazione, EY ha presentato il primo Luxury Client Index, un’indagine che analizza le preferenze di 1.600 consumatori in dieci mercati, inclusa l’Italia.
Presentazione dei risultati a Milano
Il 23 settembre 2025, durante l’evento EY Winning Back Aspirational Luxury Clients tenutosi a Milano, sono stati divulgati i risultati dello studio. L’incontro ha visto la partecipazione di esperti, investitori e rappresentanti di importanti aziende del settore, con l’obiettivo di discutere le future direzioni del lusso. Anna Nasole, leader di Strategic & Transactions Fashion & Luxury per EY Parthenon Italia, ha sottolineato come il lusso stia attraversando un periodo di profondo riposizionamento. I consumatori oggi cercano non solo status, ma anche qualità, autenticità e sostenibilità, elementi che i brand devono integrare nelle loro offerte.
Nasole ha evidenziato tre aree chiave in cui le aziende devono investire: prima di tutto, l’innovazione di prodotto e il rafforzamento della filiera per mantenere standard elevati; in secondo luogo, la digitalizzazione e l’omnicanalità per garantire un’esperienza cliente fluida; infine, la sostenibilità deve diventare una leva competitiva. Nonostante il settore continui ad attrarre investimenti, si richiede un’elevata specializzazione. Dopo un periodo di intensa attività di fusioni e acquisizioni post-Covid, il mercato ha subito un rallentamento a causa di una domanda debole e di instabilità geopolitica.
Preferenze dei consumatori italiani
Dallo studio emerge che il 68% degli acquirenti italiani di beni di lusso considera la qualità come il principale fattore di acquisto, in contrasto con il 47% dei consumatori globali che menzionano il riconoscimento sociale. Anche il marchio gioca un ruolo cruciale, influenzando il 22% delle scelte d’acquisto degli italiani, mentre solo il 9% preferisce prodotti privi di loghi. Le differenze generazionali sono significative: la Generazione Z tende a privilegiare brand associati a influencer e celebrità, con il 43% degli intervistati italiani che la pensa così, rispetto al 28% a livello mondiale. Al contrario, il 73% dei Baby Boomers italiani valorizza l’identità storica del marchio.
La sostenibilità sta diventando un criterio sempre più importante per gli acquisti, con un terzo degli intervistati, in particolare Millennials e Generazione Z, che la considerano prioritaria. Nonostante il negozio fisico rimanga centrale, con il 73% dei consumatori italiani che preferisce l’esperienza in-store, cresce l’interesse per esperienze multicanale e digitali. L’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale offre nuove opportunità per personalizzare l’esperienza di acquisto, anche se il potenziale è ancora poco sfruttato.
Evoluzione dei modelli di business
Tra i nuovi modelli di business, il mercato del second hand sta guadagnando terreno, con un terzo dei consumatori italiani che lo considera una valida opzione. Inoltre, il noleggio emerge come un’alternativa all’acquisto per il 54% degli intervistati. Per affrontare il calo del 23% negli acquisti di lusso in Italia, il 22% degli intervistati suggerisce l’introduzione di forme di pagamento più flessibili, un passo che potrebbe stimolare il mercato.
La ricerca completa è disponibile e offre ulteriori dettagli su come il settore del lusso si sta adattando alle nuove sfide e opportunità.