Droni segnalati negli aeroporti di Copenaghen e Oslo, scali chiusi e riaperti dopo ore. Zelensky accusa: “È stata la Russia”.

Franco Fogli

Settembre 23, 2025

La situazione negli spazi aerei di Copenaghen e Oslo ha suscitato preoccupazioni significative dopo che entrambi gli aeroporti sono stati temporaneamente chiusi a causa dell’avvistamento di droni. L’incidente è avvenuto il 22 settembre 2025, quando i droni sono stati segnalati nei pressi dell’aeroporto di Copenaghen, costringendo le autorità a dirottare i voli verso scali alternativi. Le forze di polizia danesi, assieme alle autorità militari e di intelligence, stanno attualmente indagando per determinare l’origine di questi velivoli non identificati.

Chiusura degli aeroporti e indagini in corso

Il 22 settembre 2025, i droni sono stati avvistati nei cieli della capitale danese, creando un allerta immediato. Secondo quanto riportato dal vice ispettore di polizia Jakob Hansen, i droni sono stati osservati per diverse ore prima di sparire. “Non abbiamo abbattuto i droni, ma ora l’aeroporto è stato riaperto”, ha dichiarato Hansen, sottolineando che le indagini sono in corso per stabilire la provenienza dei velivoli. Le autorità danesi collaborano con quelle norvegesi, poiché anche l’aeroporto di Oslo ha registrato avvistamenti simili. La portavoce dell’aeroporto di Oslo, Monica Fasting, ha confermato la presenza di due droni, che hanno costretto a dirottare i voli verso altre destinazioni.

Le indagini sono particolarmente delicate, considerando che la regione è stata recentemente al centro di tensioni geopolitiche, con la Russia accusata di violazioni dello spazio aereo in vari Paesi dell’Europa orientale, tra cui Polonia, Estonia e Romania. La polizia danese ha dichiarato di non avere informazioni certe sull’origine dei droni, lasciando aperta la possibilità che possano provenire dalla Russia, ma senza conferme ufficiali.

Reazioni e dichiarazioni ufficiali

In risposta a quanto accaduto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha utilizzato i social media per denunciare la “violazione russa” dello spazio aereo danese, sebbene non abbia fornito fonti specifiche a supporto delle sue affermazioni. Al momento, né i leader dell’Unione Europea né quelli della NATO hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo all’incidente. Questo silenzio ha alimentato speculazioni e preoccupazioni sulle implicazioni più ampie della situazione.

L’assenza di una risposta chiara da parte delle autorità internazionali ha destato interrogativi sulla sicurezza aerea e sulla necessità di una maggiore vigilanza nei cieli europei, specialmente in un contesto internazionale così teso. Le autorità di Copenaghen e Oslo continuano a monitorare la situazione, in attesa di ulteriori sviluppi che possano chiarire le circostanze di questi avvistamenti.

Contesto geopolitico e implicazioni future

La questione degli avvistamenti di droni nei cieli di Copenaghen e Oslo si inserisce in un contesto geopolitico complesso, segnato da tensioni crescenti tra Russia e Occidente. Negli ultimi mesi, la Russia è stata accusata di varie violazioni dello spazio aereo in Europa, un tema che ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei voli commerciali e alla protezione dei confini nazionali. Gli avvistamenti di droni, dunque, non sono solo un problema di sicurezza aerea, ma anche un segnale di potenziali provocazioni militari.

Le autorità dei Paesi coinvolti stanno cercando di rafforzare le misure di sicurezza nei loro spazi aerei, ma la situazione rimane fluida e in continua evoluzione. Le indagini in corso potrebbero portare a nuove rivelazioni e a una maggiore cooperazione tra le nazioni europee per affrontare queste minacce emergenti. Con l’attenzione rivolta a come questi eventi possano influenzare le relazioni internazionali, è chiaro che la questione della sicurezza aerea rimane una priorità assoluta per i governi europei.

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