Assemblea Onu: oggi inizia il dibattito generale con Trump e Zelensky

Lorenzo Di Bari

Settembre 23, 2025

La Settimana ad Alto Livello dell’80ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha preso il via a New York, segnando un’importante occasione di dialogo tra i leader mondiali. In questo contesto, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che la Francia riconosce ufficialmente lo Stato di Palestina, mentre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha sottolineato l’importanza di un futuro libero da Hamas a Gaza. La conferenza, che si svolgerà fino a lunedì prossimo, si preannuncia ricca di eventi significativi.

Il programma di incontri di Trump

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parteciperà a una serie di incontri bilaterali durante la Settimana ad Alto Livello. La portavoce Karoline Leavitt ha annunciato che Trump si confronterà con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente argentino Javier Milei, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. È previsto anche un vertice congiunto con i leader di Qatar, Arabia Saudita, Indonesia, Turchia, Pakistan, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Giordania.

Durante la mattinata, Trump terrà un discorso in cui celebrerà il rinnovato ruolo dell’America nel panorama internazionale. Nel pomeriggio, parteciperà a un ricevimento con i capi di Stato e di governo presenti. Rispondendo ai giornalisti riguardo alla situazione a Gaza, Leavitt ha dichiarato che Trump è contrario al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di vari Paesi, considerandolo controproducente per la liberazione degli ostaggi e per la risoluzione del conflitto.

Conferenza sulla questione di Gaza

Uno degli eventi principali della settimana è stata la Conferenza sulla “risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati”, co-presieduta da Francia e Arabia Saudita. Durante l’incontro, la Francia ha ufficialmente riconosciuto lo Stato palestinese, un gesto accolto anche da altri Paesi come Andorra, Australia, Belgio, Canada, Lussemburgo, Portogallo, Malta, Regno Unito e San Marino.

Il ministro Tajani ha evidenziato la gravità della situazione umanitaria a Gaza, ribadendo la posizione dell’Italia contro l’occupazione della Striscia e il trasferimento della popolazione. Ha condannato l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania e gli attacchi di Hamas contro i civili israeliani. Tajani ha affermato che non deve esserci un futuro per Hamas a Gaza e ha sottolineato l’importanza di un’Autorità palestinese riformata e rafforzata.

L’Italia, secondo il ministro, è pronta a supportare missioni di stabilizzazione a Gaza e di monitoraggio in Cisgiordania, sottolineando la necessità di un impegno congiunto della comunità internazionale.

Il dibattito generale e le questioni attuali

Il Dibattito Generale avrà inizio alle 15 ora italiana, con due riunioni del Consiglio di Sicurezza programmate per discutere le situazioni a Gaza e in Ucraina. Questo evento rappresenta il cuore della Settimana ad Alto Livello. Il tema scelto dalla presidente dell’Assemblea Generale, Annalena Baerbock, è “Better together: 80 years and more for peace, development and human rights”.

Le questioni più rilevanti che verranno affrontate includono la crisi in Ucraina, con un atteso incontro tra il segretario di Stato Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La questione del programma nucleare iraniano e il possibile ripristino delle sanzioni Onu saranno anch’essi temi centrali, con scadenza fissata per il 28 settembre.

Interventi attesi e sviluppi futuri

Oggi sono previsti interventi significativi, tra cui quelli del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e dei leader di Giordania, Egitto e Qatar. Mercoledì sarà il turno di Zelensky, che dovrebbe incontrare Trump. Giovedì, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas interverrà in video-collegamento, mentre venerdì parleranno il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il premier cinese Li Qiang e il leader britannico Keir Starmer.

Nel contesto delle discussioni, si prevede che emerga anche il tema della successione del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il cui mandato scade il 31 dicembre 2026. Il processo di selezione inizierà tipicamente un anno prima della scadenza, con diversi candidati dell’America Latina e dei Caraibi in lizza per il prestigioso incarico.

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