Nel Dipartimento di Radiologia dell’Azienda Ospedaliera delle Marche, il 22 settembre 2025, è stata effettuata la prima diagnosi in Italia di tumore alla prostata utilizzando la tecnologia Pet/Rm con un nuovo tracciante. Questa innovativa procedura, che combina un tomografo Pet digitale con un tomografo Rm da 3 Tesla, è stata approvata la settimana precedente e ha già consentito di eseguire esami su tre pazienti affetti da cancro prostatico.
Innovazione nella diagnosi del cancro prostatico
La nuova applicazione della Pet/Rm rappresenta un passo avanti significativo nella diagnosi del cancro alla prostata. I risultati ottenuti sono stati definiti “straordinari”, in quanto permettono diagnosi più precise e tempestive rispetto ai metodi tradizionali. Grazie alla combinazione della tomografia a emissione di positroni con la risonanza magnetica, questa tecnologia offre una visione più dettagliata delle lesioni prostatiche, facilitando l’identificazione di anomalie.
Il direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche, Andrea Giovagnoni, ha sottolineato l’importanza di questa innovazione, che è stata possibile grazie alla collaborazione con il servizio di Medicina Nucleare, guidato da Fabio Fringuelli. Il nuovo radiofarmaco utilizzato, il 18F-Piflufolastat, è altamente specifico per il tumore prostatico e consente di identificare le sole lesioni prostatiche, migliorando significativamente l’accuratezza delle diagnosi.
Dettagli sulla procedura e sui pazienti coinvolti
Le indagini sono state condotte su tre pazienti: due di loro presentavano un rialzo degli indici bioumorali (Psa), mentre il terzo aveva una sospetta recidiva del cancro prostatico. Questo approccio innovativo si distingue dalla tradizionale Pet/Tc, in quanto offre una maggiore specificità nell’identificazione delle lesioni. L’uso della Pet/Rm è attualmente limitato, con l’ospedale San Raffaele di Milano che utilizza un altro tracciante meno specifico.
Il vantaggio principale di questa tecnologia è la possibilità di acquisire immagini integrate di Rm e Pet in un’unica sessione, evitando il trasferimento del paziente tra diverse macchine. Questo non solo migliora l’efficienza del processo diagnostico, ma riduce anche lo stress per i pazienti.
Impatto sociale e futuro dell’applicazione diagnostica
Oltre ai benefici scientifici, l’implementazione della Pet/Rm ha un forte impatto sociale. L’indagine viene eseguita in regime ambulatoriale, con tempi di attesa simili a quelli delle indagini tradizionali. Già dopo la prima settimana, sono state programmate ulteriori sedute ogni 15 giorni per soddisfare le esigenze di pazienti in lista d’attesa.
L’alta sensibilità e specificità del radiofarmaco, insieme alla tecnologia Pet/Rm, forniscono informazioni diagnostiche cruciali sulla presenza locale della neoplasia e sulle eventuali metastasi. I professionisti dell’Aou delle Marche, coordinati dal professor Andrea Benedetto Galosi, stanno lavorando per ampliare l’accesso a questa innovativa applicazione diagnostica, con l’obiettivo di integrare la Pet/Rm nella routine clinica per un numero sempre maggiore di pazienti.
Il direttore generale dell’Aou delle Marche, Armando Marco Gozzini, ha evidenziato l’importanza di questa nuova applicazione nel contesto della cura e dell’attenzione verso i pazienti. La soddisfazione espressa dai medici coinvolti nella procedura evidenzia il potenziale di questo approccio innovativo per migliorare la diagnosi precoce e la gestione del tumore prostatico.