Durante la cerimonia funebre di Charlie Kirk, svoltasi il 22 settembre 2025 allo stadio di Glendale, in Arizona, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha reso omaggio all’attivista assassinato di fronte a circa centomila persone. L’evento ha attirato anche una vasta folla di sostenitori, che ha seguito la cerimonia sui maxischermi allestiti nei dintorni.
Il discorso di Trump
Nel suo discorso, Trump ha descritto Kirk come un “martire per la libertà dell’America“, sottolineando l’importanza della sua figura per il movimento conservatore. “Ora è più grande che mai, ed è eterno”, ha dichiarato il presidente, esprimendo il dolore della nazione per la perdita di un leader che ha saputo unire e ispirare molti americani. Il presidente ha evidenziato come Kirk avesse un forte legame con il popolo, affermando che “l’America amava Kirk” e che la sua eredità continuerà a vivere tra i suoi sostenitori.
La violenza e l’assassinio
Trump ha poi affrontato il tema della violenza che ha colpito Kirk, definendo l’assassinio non solo un attacco personale, ma un attacco all’intera nazione. Ha promesso che il colpevole riceverà “la punizione completa e definitiva per il suo orribile crimine”. Inoltre, ha criticato i “radicali e i loro alleati nei media” che avrebbero cercato di silenziare Kirk per il suo successo e il suo messaggio.
Lezioni per le generazioni future
Un passaggio significativo del discorso è stato dedicato alla lezione che Kirk ha lasciato, un insegnamento che Trump ha descritto come fondamentale per le generazioni future. Ha raccontato un episodio avvenuto il giorno dell’omicidio, in cui Kirk, rispondendo a un membro del suo staff che lo avvertiva di studenti in disaccordo con lui, aveva espresso il desiderio di promuovere la comprensione e l’amore, piuttosto che l’odio. “Charlie non odiava i suoi oppositori”, ha affermato Trump, riflettendo su come questo approccio fosse in contrasto con il suo personale modo di vedere le cose.
Il perdono di Erika Kirk
Il presidente ha anche accennato a una possibile “redenzione” per se stesso, ammettendo di nutrire sentimenti di odio nei confronti dei suoi avversari e sperando che la moglie di Kirk, Erika, possa influenzarlo in modo diverso. Quest’ultima, visibilmente commossa, ha perdonato l’assassino di suo marito, un gesto che ha colpito profondamente il pubblico presente.
Conclusione della cerimonia
La cerimonia si è conclusa con un abbraccio tra Trump ed Erika Kirk e l’invito del presidente a continuare a combattere per le giuste cause, sottolineando che “non bisogna sottovalutare cosa può fare una persona con un buon cuore”. Tra gli applausi e l’emozione, il presidente ha chiuso il suo intervento con il consueto “fight, fight, fight”, un richiamo alla lotta per i valori in cui Kirk credeva.