Il Pratone di Pontida, il 21 settembre 2025, ha ospitato una manifestazione che ha messo in evidenza il fervore politico della Lega. Tra i vari stand e le bandiere sventolanti, un particolare ha catturato l’attenzione: una miniatura del Ponte di Messina, simbolo di unione tra Trentino e Sicilia, affiancata da un banchetto di salumi e da uno di vini provenienti da Napoli, Benevento e Salerno. La manifestazione ha visto la presenza di diverse bandiere, tra cui quella del Brasile, esibita da una giovane militante che sosteneva l’ex presidente Jair Bolsonaro, dichiarando che non è un golpista ma “una vittima di un processo mediatico”.
Unione e identità
Il clima all’interno del Pratone di Pontida era festoso, con salamelle che sfrigolavano e militanti che indossavano magliette con l’effige di Umberto Bossi, simbolo della fede padana. Tuttavia, accanto a questi simboli storici della Lega, emergeva una nuova identità, rappresentata dalla presenza di bande nazionali e internazionali. In un contesto dove le polemiche sembravano assenti, una giovane militante ha dichiarato: “Conta quello che ci unisce, non quello che divide”, evidenziando un desiderio di coesione tra i partecipanti.
Tra i sostenitori, erano presenti anche i militanti del team Vannacci, che esprimevano una fiducia incondizionata nel leader Matteo Salvini. Massimiliano Romeo, segretario della Lega lombarda, ha sottolineato l’importanza del rispetto reciproco all’interno del partito, affermando che “i nuovi arrivati sono un potenziale, ma serve rispetto reciproco”. Questo messaggio ha chiarito che, sebbene ci sia entusiasmo, la direzione del partito rimane saldamente nelle mani di Salvini.
Temi centrali e futuro politico
L’attenzione si è focalizzata sui temi che caratterizzano l’attuale agenda politica della Lega. Luca Toccalini, coordinatore dei giovani della Lega, ha evidenziato l’importanza di questioni come l’autonomia, la lotta all’immigrazione clandestina e le critiche alle politiche energetiche dell’Unione Europea. Toccalini ha descritto le polemiche come “ricostruzioni da Rowling“, sottolineando che il focus deve rimanere su argomenti concreti e rilevanti per gli elettori.
Durante la manifestazione, due stand vicini hanno attirato l’attenzione: uno dedicato al libro di Vannacci e l’altro allo stemma di Alberto da Giussano, accompagnato da una maglietta che rappresentava un indiano con la scritta “loro hanno subito l’immigrazione”. Una militante ha commentato che, nonostante le differenze, “siamo più uniti di quello che si pensa sui temi concreti“, suggerendo un’alleanza possibile su questioni fondamentali.
Il Pratone di Pontida si è così confermato come un palcoscenico per la Lega, dove le tradizioni si mescolano con nuove aspirazioni, creando un mosaico di identità e ideali che continua a evolversi nel panorama politico italiano.