Stati Uniti: introdotta la ‘Trump Gold Card’ per stranieri con tassa di 100mila euro

Lorenzo Di Bari

Settembre 20, 2025

Il 20 settembre 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato nuove misure destinate a modificare il panorama dell’immigrazione nel Paese. L’implementazione di un ordine esecutivo riguardante la cosiddetta “Gold Card” mira a incentivare l’assunzione di lavoratori americani, introducendo una tassa annuale di 100.000 dollari su una specifica categoria di visti, in particolare per il settore tecnologico.

Dettagli sull’ordine esecutivo

La “Trump Gold Card” è stata concepita per permettere ai cittadini stranieri di stabilirsi negli Stati Uniti a fronte di un investimento di un milione di dollari. Durante la presentazione, è stata mostrata una card dorata con l’immagine di Trump e sullo sfondo la celebre Statua della Libertà. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di riforma dell’immigrazione, con l’obiettivo di attrarre investimenti e competenze specifiche, ma anche di limitare l’afflusso di lavoratori stranieri.

In aggiunta alla Gold Card, Trump ha menzionato l’idea di una “Platinum Card“, che, se attuata, consentirebbe ai titolari di rimanere negli Stati Uniti per un massimo di 270 giorni all’anno per un periodo di cinque anni, senza dover pagare le tasse americane sui redditi guadagnati all’estero, a fronte di un costo di cinque milioni di dollari.

Impatto sulle aziende e sul mercato del lavoro

Le nuove disposizioni riguardano in particolare la categoria di visti H1B, concepita per permettere alle aziende statunitensi di reclutare lavoratori stranieri altamente specializzati, prevalentemente provenienti dall’India. Secondo Trump, le aziende dovrebbero accogliere con favore queste modifiche, poiché mirano a rendere più competitivo il mercato del lavoro americano. Tuttavia, il segretario al Commercio, Howard Lutnick, ha espresso preoccupazione, affermando che la tassa annuale di 100.000 dollari potrebbe disincentivare le aziende dall’assumere lavoratori stranieri, i quali richiederebbero formazione e risorse aggiuntive.

Questa riforma si inserisce in un dibattito più ampio sull’immigrazione e sulla necessità di bilanciare la domanda di manodopera specializzata con la protezione dei posti di lavoro per i cittadini americani. Le imprese si trovano ora a dover valutare le implicazioni economiche di queste nuove misure, mentre i lavoratori stranieri potrebbero sentirsi sempre più esclusi dalle opportunità di lavoro negli Stati Uniti.

Reazioni e prospettive future

Le reazioni all’annuncio di Trump sono state varie. Mentre alcuni imprenditori e sostenitori dell’ordine esecutivo vedono in queste misure un’opportunità per attrarre capitali e competenze, altri criticano l’approccio del presidente, ritenendolo potenzialmente dannoso per il settore tecnologico, che dipende fortemente da lavoratori altamente qualificati provenienti dall’estero.

Con l’implementazione di queste politiche, il futuro dell’immigrazione negli Stati Uniti potrebbe subire un cambiamento significativo, con effetti a lungo termine sul mercato del lavoro e sull’economia nazionale. Le aziende dovranno adattarsi a un nuovo contesto normativo e a una crescente competitività per i talenti, mentre i lavoratori stranieri potrebbero trovarsi a fronteggiare ostacoli maggiori nell’accesso alle opportunità di lavoro negli Stati Uniti.

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