Il ministro della Cultura Alessandro Giuli partecipa a Pordenonelegge

Franco Fogli

Settembre 20, 2025

Il 20 settembre 2025, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha preso parte alla 26esima edizione del festival letterario Pordenonelegge, tenutosi a Pordenone. Durante il suo intervento, Giuli ha sottolineato l’importanza della memoria e dell’identità nazionale, utilizzando la data storica della Breccia di Porta Pia come punto di partenza per una riflessione più ampia sul futuro culturale dell’Europa.

Un richiamo alla storia

Il ministro Giuli ha aperto il suo discorso ricordando la Breccia di Porta Pia del 1870, un evento che ha segnato la riunificazione dell’Italia e la riconquista della sovranità nazionale. Ha anche richiamato alla mente la tragedia degli internati italiani nei campi di concentramento nazisti nel 1943, sottolineando come questi momenti storici siano fondamentali per comprendere l’identità attuale del Paese. “Il 20 settembre ci richiama a un alto significato – alla breccia – quel momento in cui l’Italia si riappropriava della propria sovranità e indipendenza”, ha dichiarato Giuli, evidenziando la necessità di una coscienza unitaria.

La cultura come leva di trasformazione

Il discorso del ministro ha messo in evidenza l’importanza di aprire nuove brecce in Europa, non solo nel contesto della sovranità nazionale, ma anche in quello culturale. “L’Europa va ripensata, sorretta e sostenuta, ma anche rinnovata nei suoi fondamenti”, ha affermato Giuli, sostenendo che la cultura deve diventare una leva per la trasformazione sociale e ambientale. Ha richiamato il ruolo del Ministero della Cultura, affermando la responsabilità di tutelare e valorizzare il paesaggio, l’arte e la biodiversità, elementi essenziali per un nuovo sviluppo che unisca l’identità nazionale alla proiezione europea.

Un omaggio ai libri e alla città di Pordenone

Nel contesto di un festival dedicato alla letteratura, il ministro ha reso omaggio ai libri, definendoli “l’ossigeno immateriale che tiene viva la memoria”. Ha citato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sottolineare come il libro rappresenti un antidoto all’indifferenza. “Il libro ci insegna a mettere in discussione la nostra visione del mondo”, ha affermato Giuli, esortando il pubblico a non restare fermi di fronte alla realtà.

Inoltre, Giuli ha elogiato Pordenone, recentemente designata Capitale Italiana della Cultura 2027, riconoscendo il suo percorso di rinascita dopo le difficoltà passate. “Pordenone è diventata un modello virtuoso”, ha detto, auspicando che la sua esperienza possa servire da esempio per il resto del Paese.

L’intervento di Alessandro Giuli si è rivelato un’importante occasione di riflessione sulla cultura e sull’identità nazionale, sottolineando la necessità di un rinnovamento culturale in Europa e l’importanza dei libri come strumenti di libertà e consapevolezza.

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