Melatonina per bambini: dosaggio e orari consigliati per un sonno sereno

Marianna Ritini

Settembre 19, 2025

Pubblicato sulla rivista Sleep Medicine Reviews, uno studio condotto dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Irccs Fondazione Stella Maris ha fornito nuove indicazioni sull’utilizzo della melatonina per i bambini affetti da disturbi del sonno. Questo lavoro, reso pubblico il 19 settembre 2025, rappresenta un importante passo avanti nella ricerca, poiché affronta la mancanza di linee guida efficaci e condivise in questo ambito.

Nuove raccomandazioni sull’uso della melatonina

Fino ad oggi, le indicazioni sull’uso della melatonina nei bambini con problemi di sonno sono state spesso incomplete e talvolta contraddittorie. Lo studio dell’Università di Pisa e dell’Irccs Fondazione Stella Maris, pubblicato su Sleep Medicine Reviews, propone per la prima volta raccomandazioni operative dettagliate riguardo a dose, orario di somministrazione e durata del trattamento. Secondo i risultati ottenuti, la melatonina dovrebbe essere somministrata tre ore prima dell’orario previsto per il sonno, un approccio che si discosta dalle pratiche comunemente seguite. La dose consigliata varia tra 2 e 4 mg al giorno, con una durata del trattamento suggerita che si estende per diverse settimane.

Il professor Ugo Faraguna, co-autore dello studio e docente presso l’Università di Pisa, ha sottolineato l’importanza di personalizzare l’orario di somministrazione della melatonina, evidenziando che il suo assorbimento e la sua efficacia possono variare notevolmente in base a quando viene assunta. La melatonina, una sostanza prodotta naturalmente dal corpo, gioca un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo sonno-veglia.

Metodologia dello studio e risultati

La ricerca ha analizzato sistematicamente la letteratura scientifica fino al 30 aprile 2024, includendo 21 studi clinici focalizzati su bambini e bambine in età prepuberale. I partecipanti sono stati divisi in gruppi che hanno ricevuto melatonina e gruppi di controllo che hanno ricevuto un placebo. I risultati hanno evidenziato che il trattamento basato sulle nuove raccomandazioni ha facilitato significativamente il sonno in tutti i pazienti, mostrando un effetto particolarmente marcato nei bambini con disturbi del neurosviluppo.

Faraguna ha evidenziato che, nonostante la crescente diffusione della melatonina in pediatria, fino ad ora non esistevano indicazioni condivise su come e quando somministrarla. Questo studio si propone di colmare tale lacuna, fornendo una cornice pratica e verificabile per medici e famiglie.

Il contributo del professor Ugo Faraguna

Ugo Faraguna, Professore Associato di Fisiologia presso il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, è un esperto riconosciuto nel campo della fisiologia del sonno. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra sonno e plasticità cerebrale, esplorando come il sonno influenzi i processi di apprendimento e memoria. Inoltre, Faraguna collabora attivamente con l’Irccs Fondazione Stella Maris, approfondendo i disturbi del sonno in età evolutiva.

Il lavoro del professor Faraguna si estende oltre la ricerca clinica, includendo lo sviluppo di soluzioni innovative, come l’uso di algoritmi di intelligenza artificiale per analizzare e monitorare i dati relativi al sonno.

Collaborazione e riconoscimenti

Lo studio è il risultato della sinergia tra il team di ricerca dell’Università di Pisa e dell’Irccs Fondazione Stella Maris, con la partecipazione di altri esperti come Simone Bruno, Giovanni Cenerini, Letizia Lo Giudice, Francy Cruz-Sanabria, Davide Benedetti, Gabriele Masi e Alessio Crippa del Karolinska Institutet di Stoccolma, Simona Fiori dell’Università di Firenze e Raffaele Ferri dell’Irccs Associazione Oasi Maria SS. Onlus, attuale Presidente della World Sleep Society. Recentemente, il congresso annuale della World Sleep Society si è tenuto a Singapore dal 5 al 10 settembre 2025, evidenziando l’importanza crescente della ricerca sul sonno a livello globale.

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