È stata una serata di intensa emozione quella vissuta in Italia il 19 settembre 2025, in occasione della XVIII Giornata Nazionale sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Le città italiane hanno brillato di verde, non solo attraverso le illuminazioni dei palazzi, ma anche grazie alla presenza attiva di migliaia di persone: famiglie, medici, rappresentanti istituzionali, sportivi, artisti e cittadini comuni. Tutti uniti per condividere un momento di solidarietà, scattare fotografie e testimoniare il loro supporto. Le facciate di molti edifici storici si sono animate, con alcune aperture straordinarie che hanno esposto striscioni con la scritta “Sclerosi Laterale Amiotrofica“. Questo evento è stato organizzato dall’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla), la quale ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa.
Un riconoscimento collettivo
La presidente di Aisla ha dichiarato che questo evento rappresenta non solo un riconoscimento istituzionale, ma anche un gesto di grande valore civile e pubblico. La forza dell’associazione risiede nella sua capacità di unire e costruire ponti tra le persone, senza distinzione di schieramenti politici. Questo gesto di unità è un segnale forte della responsabilità di un Paese che si stringe attorno ai più vulnerabili. Il momento culminante della serata ha avuto luogo a Roma, dove Palazzo Chigi si è illuminato di verde, accompagnato da un messaggio della presidente del Consiglio e dalla presenza di rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell’Autorità Garante per la Disabilità e del Ministero della Salute. Anche Montecitorio e Palazzo Madama hanno partecipato, proiettando la scritta “Giornata Nazionale SLA“, mentre i presidi della Difesa italiana si sono accesi in un coro di luci verdi. Aisla ha evidenziato che la risposta positiva si è estesa a tutte le regioni italiane, dimostrando un’ampia partecipazione da parte di grandi città e borghi.
Iniziative locali e storie di coraggio
A Milano, il 39esimo piano di Palazzo Lombardia ha brillato di verde, simbolo di sostegno alle persone affette da SLA. Qui, la periferia assume un ruolo di innovazione e comunità, come dimostra la “Casa di Nemo” a Carpenedolo, in provincia di Brescia. Questo centro sperimentale ha l’obiettivo di portare la residenzialità specialistica al di fuori degli ospedali, ponendo al centro la persona e la sua famiglia, con la ferma intenzione di diventare un modello di eccellenza clinica e accoglienza a livello nazionale.
Il filo verde della Giornata Nazionale SLA ha attraversato l’Italia, raggiungendo anche il cuore della Sicilia, a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. Qui, Federica Mastrosimone, una giovane di 31 anni che convive con la SLA da quando ne aveva 18, è diventata un simbolo di resilienza e amore per la vita. Nonostante utilizzi un dispositivo per comunicare, i suoi pensieri e la sua passione per la musica di Vasco Rossi risuonano come un inno alla vita. Il suo messaggio, “vivere, anche se sei morto dentro”, è un canto di speranza che ha toccato profondamente la comunità, unendo tutti in un gesto di affetto e solidarietà.
Unione e speranza nelle comunità
In ogni piazza e vicolo, il sentimento di unità e speranza è stato palpabile, visibile negli occhi di chi ha partecipato. La presidente nazionale di Aisla, Fulvia Massimelli, ha ricordato che questo è il gesto di cura più autentico. L’evento ha rappresentato un momento di riflessione e di condivisione, sottolineando che nessuno deve affrontare la malattia da solo. La Giornata Nazionale SLA ha così creato un legame profondo tra le persone, rafforzando la consapevolezza che la comunità gioca un ruolo fondamentale nel sostenere chi vive questa difficile condizione.
