Spagna, possibile ritiro dai Mondiali 2026 in caso di qualificazione di Israele

Marianna Ritini

Settembre 18, 2025

Il governo spagnolo, guidato dal premier Pedro Sanchez, sta considerando una mossa decisiva per riaffermare la propria posizione riguardo alla guerra in Medio Oriente. Questo approccio si è reso necessario dopo la recente escalation del conflitto tra Israele e Hamas, che ha portato a una crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Il 18 settembre 2025, Sanchez ha già dimostrato la sua fermezza decidendo di non partecipare all’Eurovision 2025, a causa della presenza di Israele, attualmente coinvolto in un’operazione militare a Gaza City.

La spagna e la partecipazione ai Mondiali 2026

La Spagna potrebbe prendere una decisione drastica riguardo alla sua partecipazione ai Mondiali di calcio 2026. Secondo quanto riportato dal quotidiano Marca, il portavoce del Partito Socialista al Congresso, Patxi Lopez, ha manifestato l’intenzione di spingere per il ritiro della Nazionale spagnola se Israele dovesse partecipare al torneo. Questa posizione si inserisce nel contesto di una condanna più ampia dell’operato del governo israeliano, che Sanchez ha definito “genocidio“.

Lopez ha sollevato interrogativi provocatori, sottolineando la disparità di trattamento tra la Russia e Israele, affermando: “Con la Russia sì e con Israele no? Qual è la differenza?”. Questa retorica ha aperto un dibattito all’interno del governo spagnolo, dove si sta lavorando per una posizione unitaria su come affrontare la questione della partecipazione israeliana ai Mondiali.

La situazione della Nazionale israeliana

Attualmente, la Nazionale israeliana si trova nel girone di qualificazione per i Mondiali, in competizione con l’Italia. Con 9 punti, Israele occupa il terzo posto in classifica, a pari merito con gli azzurri, ma con una partita in più e in svantaggio negli scontri diretti. L’ultima partita ha visto la vittoria della Nazionale italiana, allenata da Gennaro Gattuso, con un punteggio di 5-4, complicando ulteriormente la situazione per gli israeliani.

La posizione della Spagna, che ha già scelto di non partecipare all’Eurovision, potrebbe influenzare non solo il calcio ma anche altre manifestazioni internazionali. La decisione di Sanchez di non tollerare la partecipazione di Israele a eventi di grande visibilità sta generando un dibattito acceso nel panorama politico e sportivo spagnolo, con richieste di coerenza e fermezza nella condanna delle violazioni dei diritti umani.

Le reazioni e le implicazioni politiche

Le reazioni alla posizione spagnola sono diverse e variegate. Molti sostengono che la Spagna stia assumendo un ruolo di leadership nella denuncia delle ingiustizie in Medio Oriente, mentre altri criticano l’approccio come eccessivamente politicizzato. La questione della partecipazione israeliana ai Mondiali non è solo una questione sportiva, ma si intreccia con le dinamiche geopolitiche attuali e le relazioni internazionali.

In questo contesto, il governo spagnolo si trova a dover bilanciare la sua posizione morale con le implicazioni pratiche di una decisione così forte. La questione solleva interrogativi su come i paesi europei rispondano a conflitti internazionali e su quale sia il ruolo dello sport come strumento di protesta e di affermazione politica. La Spagna, con la sua storica posizione di sostegno alla causa palestinese, si prepara a navigare un terreno complesso in un’epoca di crescente tensione internazionale.

×