Björn Borg racconta: “Droghe e festini mi stordivano, Loredana Bertè mi ha salvato”

Franco Fogli

Settembre 18, 2025

Il campione di tennis svedese Björn Borg ha recentemente aperto il suo cuore, rivelando il periodo più difficile della sua vita in un’intervista rilasciata a ‘Repubblica’. Durante il colloquio, Borg ha condiviso un episodio drammatico avvenuto nel 1989 a Milano, quando si trovava in una spirale di dipendenze e relazioni tossiche. A salvarlo fu la cantante Loredana Bertè, che, trovandolo incosciente, non esitò a contattare i soccorsi.

Il dramma di Björn Borg a milano

La testimonianza di Borg rivela un capitolo buio della sua esistenza. Era il 1989, anno in cui il tennista, dopo aver raggiunto vette straordinarie nel suo sport, si ritrovò a combattere contro le sue demoni. Sprofondato in un vortice di droghe e medicinali, Borg si sentiva sempre più isolato. Loredana Bertè, all’epoca sua compagna, si dimostrò un’ancora di salvezza. “Le devo la vita”, ha dichiarato Borg, ricordando come la cantante intervenne tempestivamente per chiamare un’ambulanza, salvandolo da una situazione potenzialmente fatale.

Il percorso di autodistruzione

Nel suo libro autobiografico intitolato ‘Battiti’, pubblicato da Rizzoli, Borg descrive la sua esperienza come una fuga piuttosto che un semplice ritiro. Dopo la sconfitta contro John McEnroe nel 1981, il tennista si isolò, trovando rifugio in alcol e feste sfrenate. “Non provavo più gioia in campo”, ha confessato, “ma fuori non ero nessuno”. La sua vita sociale degenerò nei club di New York, dove incontrò personalità come Andy Warhol. Tuttavia, la fama e il successo si trasformarono in una spirale di dipendenza da cocaina e alcol, portandolo a vivere in uno stato di depressione e attacchi di panico.

Relazioni e scelte difficili

Borg ha anche parlato della sua relazione con Loredana Bertè, che iniziò a Ibiza. Trasferitosi a Milano, il campione si trovò in un ambiente che percepiva come tossico. “Lei voleva un figlio, e io ero disposto a tutto, persino a depositare un campione di sperma per l’inseminazione”, ha rivelato. Tuttavia, la consapevolezza di dover fuggire da quella vita e da quella relazione divenne sempre più pressante. Borg ha affrontato il tema delle sue scelte sbagliate e delle conseguenze delle sue azioni, evidenziando come sia difficile passare dal “grande tutto” al “grande niente”.

Riflessioni e rinascita

Oltre a raccontare le sue esperienze passate, Borg ha affrontato anche il tema della malattia. Nel suo libro, scritto con la moglie Patricia, il campione discute della sua battaglia contro un cancro alla prostata, un capitolo che ha segnato profondamente la sua vita. “Non si passa indenni dal grande tutto al grande niente”, ha affermato, sottolineando l’importanza di affrontare le proprie fragilità e di cercare un nuovo equilibrio esistenziale. La storia di Borg è una testimonianza di resilienza e di come, anche nei momenti più bui, ci sia sempre spazio per una rinascita.

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