Un’importante scoperta archeologica ha avuto luogo il 17 settembre 2025, quando una stele in pietra arenaria, risalente al 238 a.C., è stata ritrovata nel sito di Tell El-Fara’in, situato nell’attuale El Husseiniya, nel governatorato di Sharqia, in Egitto. Questo reperto, che contiene una versione completa del Decreto di Canopo, è stato annunciato dal Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto, che ha definito il ritrovamento come uno dei contributi più significativi all’egittologia degli ultimi decenni.
La stele, che misura 127 cm in altezza e oltre 80 cm in larghezza, è decorata con geroglifici egizi su 30 linee, mostrando un livello di conservazione eccezionale. Nella parte superiore, l’iconografia sacra del disco solare alato è affiancata da due cobra reali, simboli dell’unificazione dell’Alto e del Basso Egitto. Il ministro Sherif Fathy ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, sia per la sua completezza che per il contesto in cui è stata rinvenuta, un centro religioso ancora poco esplorato del Delta del Nilo.
Il decreto di canopo: un testo fondamentale
Il Decreto di Canopo, emanato nel 238 a.C. sotto il regno di Tolomeo III Euergete, rappresenta un documento cruciale per la comprensione della storia dell’Egitto tolemaico. Redatto da un gruppo di sacerdoti nella città di Canopo, oggi sommersa presso Abu Qir, vicino ad Alessandria, il decreto celebra le virtù del sovrano e della sua famiglia, introduce riforme religiose e sancisce l’adozione di un giorno intercalare ogni quattro anni, anticipando il calendario giuliano romano di oltre due secoli.
Fino ad oggi, erano conosciute sei versioni del decreto, alcune delle quali trilingui (geroglifico, demotico e greco), fondamentali per la comprensione della scrittura egizia, paragonabili alla celebre Stele di Rosetta. La nuova stele, invece, è monolingue e presenta una particolare raffinatezza simbolica. Secondo l’egittologo tedesco Stefan Pfeiffer, la sobrietà della composizione e l’assenza di iscrizioni in demotico o greco potrebbero indicare che si tratta di una versione destinata a un tempio periferico, rivolta a un pubblico di sacerdoti locali.
Oltre al suo valore linguistico, il decreto offre uno spaccato della società egizia dell’epoca tolemaica, elencando politiche fiscali, opere pubbliche, il culto della famiglia reale e le modalità di onorare la stessa con un nuovo calendario di festività . Il testo fa anche riferimento a campagne militari del re, agli aiuti distribuiti durante carestie e alla divinizzazione della principessa Berenice, figlia di Tolomeo III e Berenice II.
Nuove scoperte e ricerche
Il ritrovamento a El Husseiniya conferma l’importanza del Delta del Nilo nella diffusione dei culti reali e nella politica religiosa dell’epoca. La città di Imet, anticamente situata dove oggi si trova Tell El-Fara’in, era un importante centro cerimoniale durante il periodo tolemaico.
Questa scoperta non è un evento isolato; negli ultimi anni, diverse missioni archeologiche nella zona hanno portato alla luce templi, statue e resti di edifici civili. Tuttavia, il rinvenimento di una stele regale perfettamente conservata, contenente un testo di tale rilevanza storica, rappresenta un unicum. Gli studiosi sono già impegnati nel confronto tra le diverse versioni del decreto, per identificare variazioni, omissioni o adattamenti locali che possano fornire nuove chiavi interpretative. Il ministro Fathy ha affermato che il Decreto di Canopo continua a essere un archivio vivente dell’antico Egitto, sottolineando quanto il patrimonio culturale possa ancora sorprenderci.