Neonata deceduta al ‘Nido’ di Testaccio, autopsia conferma: “Era priva di respiro alla nascita”

Franco Fogli

Settembre 17, 2025

Dall’autopsia effettuata su una neonata deceduta all’interno della casa per la maternità ‘Il Nido’, situata in via Marmorata nel quartiere Testaccio di Roma, non sono emerse patologie evidenti. La neonata, secondo quanto riportato, non avrebbe mostrato segni di vita al momento della nascita. Gli esami autoptici hanno rivelato la necessità di ulteriori analisi per chiarire le cause del decesso, i cui risultati sono attesi entro novanta giorni.

La notizia, diffusa il 17 settembre 2025, ha suscitato grande preoccupazione e interesse, specialmente da parte della famiglia della neonata. L’avvocato Andrea Mencarelli, legale dei genitori, ha dichiarato che la famiglia è in attesa di ulteriori chiarimenti riguardanti l’accaduto. “Al momento, sembra che la bambina non avesse problemi e che alla nascita non respirasse già”, ha aggiunto Mencarelli, evidenziando la gravità della situazione.

Indagini in corso sulle ostetriche

In seguito a questo tragico evento, le indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due ostetriche, accusate di omicidio colposo. Le autorità hanno avviato un fascicolo presso il tribunale di piazzale Clodio. Durante le indagini, è stata acquisita la cartella clinica della neonata, mentre la struttura ‘Il Nido’ è stata sequestrata per permettere un’analisi approfondita delle pratiche adottate.

Le indagini sono in fase avanzata e si concentrano su vari aspetti della situazione, compresa la condotta delle ostetriche e le procedure seguite al momento della nascita. Questo caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle strutture per la maternità e sull’adeguatezza delle pratiche mediche in situazioni delicate come quella del parto.

Le reazioni della comunità

La comunità locale ha reagito con shock alla notizia della morte della neonata. Molti residenti e genitori, preoccupati per la sicurezza delle strutture sanitarie, hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia. Le associazioni di genitori e i gruppi di sostegno hanno iniziato a organizzare incontri per discutere della situazione e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di garantire standard elevati di assistenza nelle case per la maternità.

Il caso ha attirato l’attenzione anche dei media, con articoli e servizi che analizzano la questione della sicurezza nelle strutture per la nascita. Esperti del settore hanno sottolineato l’importanza di garantire un ambiente sicuro per le madri e i neonati, evidenziando la necessità di controlli rigorosi e formazione adeguata per il personale medico.

La situazione rimane delicata e le famiglie coinvolte attendono con ansia gli sviluppi delle indagini, sperando che la verità emerga e che si possano prevenire futuri incidenti simili.

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