Il 17 settembre 2025, il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha rilasciato un’importante dichiarazione riguardo agli **investimenti** nel settore **ferroviario** italiano. Rixi ha sottolineato che il progetto, del valore di 300 miliardi di euro, rappresenta un intervento senza precedenti dal periodo della **ricostruzione** postbellica. L’obiettivo è quello di riportare le **ferrovie** al centro della **mobilità** nazionale, attraverso una serie di opere di grande rilevanza internazionale e di **connettività**.
Investimenti senza precedenti per le ferrovie italiane
Edoardo Rixi ha evidenziato come l’età media delle **ferrovie** in Italia sia attualmente molto alta, con un chilometro di ferrovia che ha mediamente 90 anni. Questo dato mette in evidenza l’urgenza di un **ammodernamento** e di una **ristrutturazione** delle **infrastrutture** esistenti. “Stiamo lavorando con le società del settore, e grazie al vicepremier **Salvini**, per completare i **corridoi** europei e le opere di **Alta Velocità** che sono state bloccate negli anni”, ha affermato Rixi. La scadenza per il completamento di questi lavori è fissata per il 2032, un traguardo ambizioso che richiede un impegno costante e coordinato.
Il viceministro ha anche messo in evidenza l’importanza di creare un **sistema** integrato di **mobilità**, che garantisca un servizio di qualità e riduca la necessità di utilizzare l’**automobile** per spostamenti più lunghi. Questo approccio mira a migliorare l’esperienza di viaggio per tutti i cittadini, riducendo il **traffico** e promuovendo forme di **mobilità** più sostenibili.
Disagi temporanei e benefici futuri
Rixi ha riconosciuto che, durante la fase di lavori, ci saranno inevitabilmente dei **disagi** alla circolazione. “È come se stessimo ristrutturando una casa con gli ospiti in sala da pranzo”, ha spiegato, scusandosi per i disagi che gli utenti potrebbero affrontare. Tuttavia, ha sottolineato che questi **sacrifici** temporanei sono necessari per garantire un **investimento** sulle future generazioni. Le opere previste, infatti, avranno una durata di oltre 100 anni, e contribuiranno a migliorare la **qualità** della vita di tutti.
In particolare, Rixi ha anticipato che nel 2026 si vedranno i primi risultati tangibili, come l’adeguamento di opere fondamentali come il nodo di **Genova**. Questo rappresenta un passo significativo verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il viceministro ha anche sottolineato l’importanza di **investimenti** sia su grande scala, come il **Ponte** sullo **Stretto** e la **Tav**, sia su progetti locali che impatteranno direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini, come la **riqualificazione** delle **stazioni** e l’adeguamento dei **marciapiedi** per migliorare l’**accessibilità**.
Una visione a lungo termine per le infrastrutture
Il piano di **rinnovamento** delle **infrastrutture** ferroviarie in Italia è ambizioso e richiede una visione condivisa. Rixi ha affermato che il completamento della trasformazione è previsto per il 2032, il che implica che la legislatura attuale, che terminerà nel 2027, dovrà lavorare a stretto contatto con il governo successivo. È fondamentale che chi prenderà in carico il progetto condivida la stessa visione in materia di **infrastrutture**.
Il viceministro ha concluso il suo intervento sottolineando come il ministro **Salvini** sia stato pionieristico nel destinare risorse significative per il futuro delle **infrastrutture** italiane. La sfida che si presenta è quella di mantenere l’impegno e la **continuità** necessaria per garantire che l’**Italia** possa finalmente beneficiare di un **sistema** ferroviario moderno e all’avanguardia.