Inflazione in diminuzione ad agosto, ma aumenta il costo della spesa: i dati Istat

Marianna Ritini

Settembre 16, 2025

L’inflazione in Italia mostra segnali di rallentamento, con l’indice che scende all’1,6% rispetto all’1,7% di luglio 2025. Secondo i dati forniti dall’Istat, il mese di agosto ha registrato un incremento dei prezzi al consumo dello 0,1% su base mensile, mentre il settore alimentare continua a mostrare una crescita sostenuta, con un aumento del 3,8% rispetto al mese precedente.

Andamento dei prezzi al consumo

Nel report dell’Istat, pubblicato nel mese di agosto 2025, si evidenzia che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato un incremento mensile dello 0,1% e un aumento annuo dell’1,6%. Questo dato segna una leggera flessione rispetto al +1,7% registrato nel mese di luglio. Il report conferma le stime preliminari, suggerendo una stabilità generale nei costi, ma con differenze significative nei vari settori.

Il settore alimentare, in particolare, ha visto un’accelerazione dei prezzi, che sono passati da un incremento del 3,2% a un +3,4%. I beni alimentari, così come i prodotti per la cura della casa e della persona, mostrano una tendenza al rialzo, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto mantengono una crescita costante del 2,3%. Questo scenario evidenzia come le famiglie italiane stiano affrontando costi crescenti per beni essenziali.

Flessione dei prezzi energetici e aumento nei servizi

L’andamento dell’inflazione è influenzato principalmente dalla diminuzione dei prezzi dei beni energetici, che hanno subito una flessione del 4,8% rispetto al -3,4% di luglio. Tuttavia, i prezzi nel settore alimentare continuano a salire, con un incremento del 3,8%, rispetto al 3,7% del mese precedente. Questo aumento è in parte attribuibile alla crescita dei prezzi dei prodotti non lavorati, che hanno raggiunto un +5,6%.

In aggiunta, si registra un incremento dei costi nei servizi ricreativi e culturali, che passano dal +2,7% al +3,0%, e nei servizi di trasporto, che aumentano dal +3,3% al +3,5%. Questi dati indicano un cambiamento significativo nella spesa delle famiglie, con una crescita dell’inflazione di fondo che, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è aumentata leggermente dal 2,0% al 2,1%.

Le preoccupazioni del Codacons

Il Codacons ha commentato i dati dell’Istat, evidenziando la pressione economica che grava sulle famiglie italiane. Secondo l’associazione, l’inflazione al 1,6% si traduce in un aumento della spesa annuale di circa 526 euro per una famiglia tipo e 716 euro per un nucleo con due figli. Le spese legate al turismo hanno visto aumenti significativi, con i prezzi dei voli nazionali in crescita del 23,5% rispetto all’anno precedente.

In particolare, il Codacons ha segnalato rincari nei costi dei servizi ricreativi, con aumenti per i traghetti (+7,8%), pacchetti vacanza nazionali (+10,4%) e strutture ricettive (+6%). A questi aumenti si aggiungono le preoccupazioni legate al caro-scuola, con i prezzi del materiale scolastico in aumento del 4,8% e i libri scolastici che segnano un rialzo medio del 3,8%. Questi dati evidenziano le difficoltà economiche che le famiglie italiane si trovano ad affrontare, sottolineando la necessità di interventi per alleviare il peso di tali spese.

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