Ucraina, Tajani: “Putin ha ingannato Trump, più attento alla Cina che alla Russia”

Lorenzo Di Bari

Settembre 15, 2025

Il 15 settembre 2025, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha affrontato temi di rilevanza internazionale durante un intervento su Rai 3, toccando in particolare la situazione della guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente. Tajani ha espresso la sua opinione riguardo al presidente russo, Vladimir Putin, sottolineando come quest’ultimo abbia “un po’ preso in giro” il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito a un possibile incontro con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Riflessioni sulla Russia e gli Stati Uniti

Nel corso della trasmissione “Restart”, il titolare della Farnesina ha evidenziato le preoccupazioni di Trump, che secondo Tajani è maggiormente allarmato dall’ascesa della Cina piuttosto che dalla Russia. Il ministro ha affermato che la Cina rappresenta una minaccia strategica globale, in quanto sta cercando di consolidare alleanze con paesi come Iran, Corea del Nord e Russia, puntando a sostituirsi agli Stati Uniti e all’Occidente. Tajani ha descritto l’immagine di Pechino, con i suoi leader circondati da armi e truppe, come non favorevole alla pace, esprimendo dubbi sulla partecipazione dell’India a questa strategia.

Il conflitto tra Israele e Hamas

Tajani ha poi rivolto la sua attenzione alla guerra tra Israele e Hamas, auspicando che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, prenda decisioni più responsabili. “La soluzione non è l’occupazione di Gaza o della Cisgiordania“, ha dichiarato Tajani, sostenendo la necessità di costruire uno Stato palestinese. Ha messo in evidenza l’urgenza di evitare la distruzione e la carneficina, esprimendo particolare preoccupazione per gli ostaggi, che considera vittime innocenti. Il ministro ha esortato Netanyahu a mostrare un senso di responsabilità in questo contesto critico.

Queste dichiarazioni di Tajani arrivano in un momento in cui le tensioni internazionali sono elevate e la comunità internazionale guarda con attenzione agli sviluppi in corso. La posizione dell’Italia, come membro dell’Unione Europea, rimane cruciale nel cercare di mediare e promuovere la pace in queste aree di conflitto.

Le reazioni e le prospettive future

Le parole di Tajani non sono passate inosservate e hanno suscitato reazioni sia a livello nazionale che internazionale. La comunità politica italiana sta seguendo con attenzione le dinamiche in atto, valutando le conseguenze delle azioni intraprese da Netanyahu e la risposta della comunità internazionale. La posizione dell’Italia, infatti, potrebbe influenzare le future decisioni politiche relative al conflitto israelo-palestinese e alla gestione delle relazioni con la Russia e la Cina.

In un contesto globale complesso, il ruolo della diplomazia italiana si fa sempre più rilevante. Le dichiarazioni di Tajani rappresentano un chiaro segnale della volontà del governo italiano di impegnarsi attivamente nella ricerca di soluzioni pacifiche e nella promozione della stabilità in Medio Oriente e nell’Europa orientale. La situazione rimane fluida e le prossime settimane saranno decisive per comprendere l’evoluzione di questi conflitti e le reazioni della comunità internazionale.

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