Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, ha affrontato il tema del prossimo incontro degli azzurri nelle qualificazioni per i Mondiali 2026. La partita si svolgerà contro Israele e ha suscitato un acceso dibattito pubblico, considerando le attuali tensioni geopolitiche nella regione.
Il contesto della partita
Il 15 settembre 2025, Gabriele Gravina ha rilasciato dichiarazioni importanti riguardo alla sfida che attende la Nazionale italiana. Gli azzurri si trovano nel girone di qualificazione per i Mondiali 2026, che si terranno negli Stati Uniti, in Messico e in Canada. La presenza della nazionale israeliana nel girone ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, soprattutto a causa del conflitto in corso tra Israele e Hamas, che ha portato a una grave crisi umanitaria a Gaza. Molti sostenitori e commentatori hanno chiesto che l’Italia non partecipasse a questa partita, in segno di solidarietà verso le vittime del conflitto.
La risposta di Gravina
Durante un’intervista con Radio anch’io sport su Rai Radio 1, Gravina ha espresso la posizione della Federazione, sottolineando l’importanza di mantenere un approccio umano e rispettoso. Ha dichiarato: “Siamo cittadini del mondo e ci teniamo al rispetto della dignità umana. Siamo molto vicini alle persone che soffrono in Palestina, particolarmente ai bambini e ai civili innocenti”. Gravina ha anche chiarito che non giocare contro Israele a Udine significherebbe non partecipare al Mondiale e avvantaggiare la nazionale israeliana nel percorso di qualificazione. Ha annunciato che, in collaborazione con la UEFA, la Federazione intende promuovere iniziative umanitarie per sostenere le popolazioni colpite dal conflitto.
Il risultato dell’andata
La Nazionale italiana ha già affrontato Israele in un incontro di andata il 8 settembre 2025, riuscendo a conquistare una vittoria significativa con un punteggio di 5-4. Questo risultato ha permesso agli azzurri di ottenere tre punti preziosi nella corsa verso la qualificazione ai Mondiali. Nonostante le polemiche, la squadra si è presentata regolarmente in campo, dimostrando la volontà di competere e di non lasciarsi influenzare da fattori esterni.
Le reazioni e il futuro
L’atteggiamento della Federazione e della Nazionale italiana continua a generare discussione. Le parole di Gravina hanno cercato di bilanciare il rispetto per le vittime del conflitto con la necessità di continuare a competere a livello sportivo. La questione solleva interrogativi su come lo sport possa interagire con le dinamiche geopolitiche e umanitarie, e su come le federazioni sportive possano gestire tali situazioni in futuro. L’attenzione rimane alta, mentre gli azzurri si preparano per le prossime sfide nel cammino verso il Mondiale.