Wanda Marasco ha trionfato con il romanzo “Di spalle a questo mondo”, vincendo la 63esima edizione del Premio Campiello, un riconoscimento prestigioso assegnato sabato 13 settembre 2025 al Teatro La Fenice di Venezia. Questo romanzo, che si distingue per la sua profondità e complessità , racconta la vita di Ferdinando Palasciano, un medico e chirurgo napoletano vissuto nel XIX secolo, la cui storia è stata in gran parte dimenticata. Palasciano, figura emblematica del Risorgimento, si è contraddistinto per il suo coraggio nel curare tutti, senza distinzione di parte, anche sotto il fuoco nemico, anticipando in questo modo i valori della Croce Rossa.
Il personaggio di Ferdinando Palasciano
Ferdinando Palasciano non è soltanto il protagonista del romanzo, ma rappresenta un’idea di umanità che va oltre il conflitto. Marasco descrive il medico come un uomo che ha dedicato la propria vita alla cura degli altri, anche dei nemici, incarnando così il principio che la vera civiltà si misura nella capacità di prendersi cura dell’altro. “Ferdinando curava i poveri e i soldati dell’esercito avversario. Oggi questo dice tutto”, afferma l’autrice, paragonando Palasciano a figure contemporanee come Gino Strada, fondatore di Emergency. Questa visione etica del personaggio fa emergere un messaggio potente: la perdita della capacità di prendersi cura degli altri porta a un declino dell’umanità stessa.
Il romanzo non si limita a narrare la vita di Palasciano, ma esplora anche la sua intensa storia d’amore con Olga Pavlova Vavilova, nobildonna russa che lo accompagna nei momenti di gloria e di crisi. La loro relazione è segnata da eventi drammatici come la guerra, la malattia e la follia, creando un racconto che si muove tra speranza e disperazione. Marasco sottolinea come la follia non sia un elemento marginale, ma una lente attraverso cui osservare il mondo, permettendo di affrontare il dolore e interrogarsi sulle proprie esperienze.
La scrittura di Wanda Marasco
“Di spalle a questo mondo” si presenta come un’opera stratificata, che combina narrazione e lirismo, sfidando le tendenze della narrativa contemporanea e riportando in auge la forma del grande romanzo classico. Marasco, parlando del suo lavoro, afferma: “Ho scelto la complessità ”, evidenziando il valore di una letteratura che non teme di essere esigente. La scrittrice si distacca da narrazioni semplificate, puntando invece su una scrittura che invita alla riflessione e alla profondità .
L’ambientazione del romanzo è una Napoli inedita, lontana dai cliché turistici, ma ricca di ombre, arte e pensiero. Marasco descrive la città come un luogo carico di tensione e mistero, un teatro umano e storico dove si intrecciano storie sorprendenti. “Napoli è città del sud del mondo”, afferma l’autrice, sottolineando come essa continui a rappresentare una fonte di ispirazione per la letteratura.
Riconoscimenti e progetti futuri
Alla vittoria del Premio Campiello, Wanda Marasco ha reagito con gratitudine e lucidità , paragonando il riconoscimento a un ritrovamento personale. “È come ritrovare il proprio nome scritto da qualcun altro, per strada. E riconoscerlo”, ha dichiarato. Questo premio rappresenta non solo un traguardo, ma anche una conferma della potenza della letteratura di scavare nel profondo dell’animo umano.
Marasco ha già avviato il lavoro su un nuovo libro, rivelando che “Di spalle a questo mondo” era un progetto che portava dentro di sé da tempo. “Lo chiamavo ‘La Torre di Ferdinando'”, ha raccontato, esprimendo come la fragilità , l’amore e la guerra siano stati temi ricorrenti nella sua scrittura. La dedica della vittoria del Campiello va a “tutto ciò che nella vita e nella letteratura mi ha consegnato amore e conoscenza”.