Stefano Benni, oggi la camera ardente: presenti Pennac e Feltrinelli per lo scrittore

Marianna Ritini

Settembre 13, 2025

Nel centro di Bologna, il 13 settembre 2025, il cortile dell’Archiginnasio ha accolto una folla commossa per rendere omaggio a Stefano Benni, noto scrittore, poeta e umorista italiano, scomparso il 10 settembre all’età di 78 anni dopo una lunga malattia. La camera ardente, allestita dalle 11 alle 17, ha attirato lettori di tutte le età, uniti nel ricordo di un autore che ha saputo unire il riso al dolore nelle sue opere.

Un ultimo saluto tra emozione e ironia

L’atmosfera nel cortile è densa di emozioni, un perfetto riflesso dello stile di Benni. La fila di persone, silenziosa e rispettosa, si snoda tra le logge del Pavaglione. Giovani con zaini e anziani con volumi in mano si fermano davanti al feretro, lasciando fiori o citando frasi celebri da opere come Bar Sport e La compagnia dei Celestini. È un momento di riflessione, dove il dolore si mescola ai ricordi divertenti, creando un ambiente di celebrazione della vita e dell’arte di Benni.

Tra i partecipanti, si notano numerosi volti noti, tra cui Daniel Pennac, lo scrittore francese che ha avuto un ruolo fondamentale nel far conoscere Benni al pubblico italiano. Il suo discorso, carico di tenerezza, ricorda aneddoti divertenti e surreali, come l’idea di Benni di aprire uno studio di psicoanalisi per insetti. Le sue parole suscitano risate e lacrime tra i presenti, un chiaro segno dell’impatto che l’autore ha avuto sulle vite di molti.

Testimonianze di affetto e ricordi

Niclas, il figlio di Benni, ha condiviso la sua commozione per le numerose testimonianze di affetto ricevute in questi giorni. Ha raccontato di lettori che hanno trovato conforto e ispirazione nei libri del padre, alcuni dei quali hanno addirittura immortalato il ricordo con tatuaggi a forma di fiocco di neve. Questo legame tra l’autore e i suoi lettori evidenzia l’importanza della letteratura nel creare comunità e connessioni umane.

Accanto a Niclas, anche altri amici e colleghi di Benni, come Alessandro Bergonzoni e David Riondino, hanno partecipato all’evento. Carlo Feltrinelli, l’editore che ha collaborato con Benni fin dal 1980, ha sottolineato come i suoi libri abbiano contribuito a definire l’identità della casa editrice. Ha descritto Benni come un “longseller”, un autore i cui lavori continueranno a essere letti e apprezzati nel tempo.

Le letture nel chiostro del Teatro Arena del Sole

Dalle 12 alle 15, nel chiostro del Teatro Arena del Sole, si sono svolte letture ad alta voce delle opere di Benni, creando un’atmosfera magica. Le parole dell’autore risuonavano tra le antiche colonne, come se lui stesso fosse presente, osservando il mondo che ha descritto con passione e ironia. La camera ardente ha rappresentato non solo un addio, ma anche una celebrazione della sua eredità letteraria, un rito collettivo che ha unito generazioni diverse in un momento di profonda connessione.

Bologna ha salutato Stefano Benni come un amico, un maestro e un compagno di viaggio, unendo il dolore per la sua perdita alla gioia per il suo contributo alla letteratura. Mentre il sole filtrava tra le arcate, un sussurro tra i presenti evocava il legame speciale tra l’autore e i suoi lettori: “Ci vediamo al Bar Sport, Lupo”.

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