Paramount esprime la sua opposizione al boicottaggio di Israele

Marianna Ritini

Settembre 13, 2025

Dopo che oltre 3.900 professionisti del settore cinematografico hanno aderito al manifesto “Film Workers for Palestine”, la Paramount Pictures ha rotto il silenzio sul boicottaggio contro Israele, affermando che “mettere a tacere gli artisti non promuove la pace“. Questo avvenimento si è registrato il 13 settembre 2025, quando la compagnia ha pubblicato una dichiarazione ufficiale in risposta a un crescente movimento di boicottaggio da parte di artisti e cineasti.

La posizione della paramount

La Paramount ha espresso il suo punto di vista attraverso le parole di Melissa Zukerman, responsabile della comunicazione. Nella dichiarazione, la compagnia ha sottolineato l’importanza della narrazione come strumento per connettere e ispirare le persone, affermando che “questa è la nostra missione creativa“. La Paramount ha chiarito di non condividere i tentativi di boicottaggio nei confronti dei registi israeliani, sostenendo che “mettere a tacere singoli artisti creativi in base alla loro nazionalità non promuove una migliore comprensione né la causa della pace“. La compagnia ha invitato l’industria dell’intrattenimento a favorire il dialogo e la condivisione di storie, piuttosto che limitare la comunicazione.

Il manifesto e il suo impatto

Il manifesto, lanciato lunedì dall’organizzazione Film Workers for Palestine, ha visto un’adesione massiccia da parte di oltre 3.900 professionisti del cinema, tra cui vincitori di premi prestigiosi come Oscar, Bafta, Emmy e Palma d’Oro. I firmatari hanno dichiarato la loro intenzione di non collaborare con istituzioni e aziende israeliane che considerano coinvolte in atti di genocidio e apartheid contro il popolo palestinese. Nella loro dichiarazione, hanno evidenziato che la complicità può manifestarsi attraverso “l’insabbiamento o la giustificazione del genocidio e dell’apartheid“.

Il gruppo iniziale di 1.200 firmatari comprendeva nomi di spicco come Yorgos Lanthimos, Ava DuVernay e Adam McKay, insieme a noti attori come Olivia Colman e Riz Ahmed. La lettera ha continuato a guadagnare supporto, con nuovi nomi come Nicola Coughlan e Andrew Garfield che si sono uniti nei giorni successivi. Tra i firmatari ci sono anche Joaquin Phoenix e Rooney Mara, che hanno recentemente partecipato come produttori esecutivi al film “The Voice of Hind Rajab”, vincitore del Gran Premio della Giuria a Venezia. Durante la premiere del film, la coppia ha mostrato il proprio sostegno alla causa palestinese indossando spille simboliche.

La Paramount, quindi, si trova al centro di un dibattito acceso che coinvolge l’industria cinematografica e le sue responsabilità etiche, mentre il movimento di boicottaggio continua a crescere e a generare discussioni su come l’arte e la politica possano intersecarsi in contesti complessi come quello attuale.

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