Il maestro israeliano Lahav Shani ha recentemente fatto notizia per la cancellazione del suo concerto previsto per il 18 settembre 2025 presso il Festival di Gand, in Belgio. Questo evento, che avrebbe visto la Filarmonica di Monaco sotto la direzione di Shani, è stato annullato a causa delle polemiche legate alla guerra in Gaza e alla posizione pubblica del direttore d’orchestra.
La cancellazione del concerto
La decisione di annullare il concerto ha suscitato un ampio dibattito politico e culturale, non solo in Belgio ma anche oltre i confini nazionali. Gli organizzatori del Festival di Gand hanno giustificato la loro scelta affermando di voler mantenere la “serenità ” dell’evento. Hanno sottolineato che Lahav Shani ha rifiutato di esprimere una posizione chiara riguardo al conflitto israelo-palestinese, il che ha portato a un clima di tensione inaccettabile per il festival. Nonostante ciò, hanno negato qualsiasi intento di discriminazione nei confronti del maestro.
La Filarmonica di Monaco ha reagito con profondo shock, denunciando pressioni esercitate da gruppi di attivisti. Il ministro della Cultura tedesco, Wolfram Weimer, ha definito l’accaduto un “boicottaggio culturale”, esprimendo disappunto per una situazione che considera una vergogna per l’Europa.
Le reazioni politiche in belgio
In Belgio, il primo ministro Bart De Wever ha criticato aspramente la decisione di cancellare il concerto, affermando che tale scelta ha danneggiato la reputazione del Paese. De Wever ha sottolineato che imporre limitazioni professionali basate sull’origine di un individuo è “pericoloso e irresponsabile”. Ha inoltre messo in discussione la richiesta di una dichiarazione scritta sulle opinioni politiche da parte di un artista, considerandola contraria alla libertà artistica.
Dall’altra parte, la ministra della Cultura fiamminga, Caroline Gennez, ha difeso la posizione del festival, invitando il mondo della cultura a lanciare messaggi forti contro gli orrori che si stanno verificando a Gaza. Il Festival di Gand, che ogni anno attira oltre 50.000 spettatori con più di 150 concerti, è diretto artisticamente dal drammaturgo Jan Van den Bossche e presieduto dal deputato cristiano-democratico Jan Briers. Il consiglio d’amministrazione del festival è composto da figure della società civile e della politica, tra cui deputati di vari schieramenti.
Solidarietà nel mondo della musica classica
La cancellazione del concerto ha generato una forte ondata di solidarietà nei confronti di Lahav Shani all’interno della comunità musicale. Il pianista tedesco Igor Levit ha espresso le sue preoccupazioni su X, denunciando un clima di “sospetto generalizzato e punizione collettiva”. Inoltre, una petizione lanciata dal clavicembalista Mahan Esfahani ha rapidamente raccolto migliaia di firme in sostegno al maestro.
In risposta alla cancellazione, il Festival di Musica di Berlino ha invitato Shani e la sua orchestra a esibirsi il 15 settembre 2025. Anche il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, dove il maestro è atteso il giorno successivo, ha manifestato il proprio sostegno nei confronti di Shani e della sua formazione.
Contesto più ampio delle cancellazioni in europa
Questo episodio non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, le tensioni geopolitiche hanno portato alla cancellazione di concerti in tutta Europa. Un esempio recente è quello del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, il cui concerto alla Reggia di Caserta, in Italia, previsto per il 27 luglio 2025, è stato annullato a causa delle proteste legate alla sua vicinanza a Vladimir Putin. Anche in questo caso, la decisione è stata sostenuta dal Ministro della Cultura e ha scatenato reazioni da parte dell’ambasciata russa in Italia, la quale ha criticato l’annullamento come un cedimento alle pressioni politiche e un atto di censura.
Il panorama culturale europeo si trova quindi a fronteggiare sfide significative, dove le scelte artistiche e le posizioni politiche si intrecciano, generando dibattiti accesi e divisioni all’interno della società .