Armani e il suo futuro: possibile quotazione in Borsa o vendita entro 3 anni

Franco Fogli

Settembre 13, 2025

La recente scomparsa di Giorgio Armani segna un momento cruciale per la maison che porta il suo nome. Il noto stilista, deceduto nel 2025, ha lasciato un’eredità ben definita, delineando i passi da seguire attraverso le sue disposizioni testamentarie. La prima mossa prevista è la vendita del 15% del capitale sociale della sua azienda nei prossimi diciotto mesi. Questa cessione dovrà avvenire prioritariamente a uno dei grandi attori del lusso globale con cui Armani ha già stabilito relazioni commerciali, come LVMH, EssilorLuxottica e L’Oréal. In alternativa, il trasferimento potrà avvenire a un altro operatore di pari prestigio, selezionato dalla Fondazione in accordo con Leo Dell’Orco, storico collaboratore del designer, o, in sua assenza, dai nipoti Andrea e Silvana.

Strategia di successione

La strategia delineata da Armani non si limita a questo primo passaggio. Infatti, il testamento prevede un secondo step fondamentale: tra il terzo e il quinto anno dopo l’apertura della successione, è prevista la cessione di una quota aggiuntiva compresa tra il 30% e il 54,9% del capitale, permettendo così al nuovo socio di acquisire la maggioranza assoluta della maison. Qualora non si realizzasse questa operazione, Armani ha predisposto un piano alternativo che prevede la quotazione in Borsa, da effettuarsi su un mercato regolamentato italiano o di pari livello, entro un massimo di otto anni dall’apertura della successione.

Ruolo della fondazione

In questo contesto, la Fondazione avrà un ruolo chiave, mantenendo una partecipazione non inferiore al 30,1% del capitale e gestendo un “ordinato piano di valorizzazione” della propria quota. È fondamentale sottolineare che Giorgio Armani ha voluto garantire l’indipendenza del marchio dai fondi di investimento, assicurando che la maison continui a operare secondo i principi che lui stesso ha instillato.

Visione a lungo termine

Queste disposizioni riflettono la visione a lungo termine del designer e il suo desiderio di mantenere l’integrità e l’indipendenza della sua creazione, anche dopo la sua scomparsa. La successione di Armani rappresenta non solo un passaggio di proprietà, ma anche una sfida per il futuro della maison, che dovrà affrontare un mercato in continua evoluzione e le aspettative di una clientela sempre più esigente.

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