La drammatica testimonianza di una giovane di 19 anni di Foggia ha scosso l’opinione pubblica, attirando l’attenzione della senatrice di Fratelli d’Italia, Anna Fallucchi. La ragazza, identificata come Arianna, ha denunciato un grave caso di revenge porn, una violazione della sua privacy e dignità , che ha avuto inizio nel maggio del 2025. La Commissione femminicidio si è già attivata per affrontare la questione.
Il racconto di Arianna
Arianna, una giovane di Foggia, ha condiviso la sua esperienza traumatica attraverso un video sui social media, dove ha descritto come la sua vita sia stata stravolta da un atto di violenza digitale. “Tutto è iniziato con una mia foto innocua, scattata per me stessa e mai inviata a nessuno”, ha spiegato la ragazza, visibilmente scossa. Qualcuno ha rubato quell’immagine, manipolandola e trasformandola in una rappresentazione oscena, con il suo volto e il suo nome. Da quel momento, la sua esistenza è diventata un vero e proprio incubo.
Arianna ha raccontato come la foto alterata sia stata diffusa in vari luoghi della città , affissa su muri e auto, accompagnata da frasi degradanti e sessualizzanti. “La mia dignità è stata calpestata”, ha affermato, evidenziando il dolore e la paura che ha dovuto affrontare. La situazione è peggiorata quando sono stati divulgati anche il suo numero di telefono e l’indirizzo di casa, rendendola vulnerabile a ulteriori atti di violenza.
Il supporto istituzionale
La senatrice Anna Fallucchi ha accolto con grande attenzione l’appello di Arianna, sottolineando l’importanza di affrontare questo tipo di violenza. Fallucchi, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, ha dichiarato: “Questa storia va avanti da tre mesi e finalmente Arianna ha trovato il coraggio di parlarne”. La senatrice ha espresso la sua preoccupazione per la fragilità dei giovani che subiscono simili episodi, evidenziando le possibili conseguenze tragiche che possono derivare da tali atti.
Fallucchi ha confermato che gli organi competenti sono già al lavoro per indagare sulla situazione di Arianna. “Ciò che ha subito può capitare a chiunque. È una situazione quasi horror, che solo una mente criminale può concepire”, ha aggiunto la senatrice, richiamando l’attenzione sulla necessità di proteggere le vittime di violenza e di garantire giustizia.
La lotta contro la violenza digitale
La vicenda di Arianna mette in luce un problema crescente nella società contemporanea: la violenza digitale e il revenge porn. Questi atti, che spesso comportano la diffusione non consensuale di immagini intime, possono avere conseguenze devastanti per le vittime, portando a un profondo disagio psicologico e sociale. È fondamentale che le istituzioni prendano seriamente in considerazione queste situazioni, offrendo supporto e protezione alle persone colpite.
Arianna ha concluso il suo appello affermando che non desidera più vivere nella paura e che il silenzio non deve proteggere chi fa del male. La sua testimonianza è un invito alla società a riflettere su queste tematiche e a combattere insieme contro la violenza in tutte le sue forme, per garantire un futuro più sicuro e dignitoso per tutti.