Il convegno “Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali” si è svolto il 12 settembre 2025 a Mantova, presso l’Università degli Studi di Milano. Durante l’evento, il ricercatore e docente Giorgio Vacchiano ha presentato dati allarmanti riguardo all’andamento della fotosintesi nelle foreste a livello globale.
La fotosintesi in pericolo
Giorgio Vacchiano ha evidenziato come, negli ultimi trent’anni, si sia registrato un incremento dell’attività di fotosintesi, attribuibile a un iniziale aumento della temperatura e della concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Questo fenomeno, inizialmente benefico per le piante, ha mostrato segnali di stagnazione. “Oggi, alcuni ‘segnali sentinella’ indicano che c’è il rischio che la fotosintesi perda produttività ”, ha dichiarato Vacchiano. La situazione è particolarmente grave nelle foreste tropicali, dove alcune aree, come quelle del Bacino Amazzonico, emettono carbonio anziché assorbirlo.
Questa crisi è il risultato di un complesso di fattori, tra cui eventi climatici estremi che influiscono negativamente sulla salute delle piante. “Quando si verificano eventi estremi, le piante soffrono, e questo influisce sulla loro capacità di assorbire CO2“, ha aggiunto il docente. La situazione richiede un’attenzione urgente, poiché le foreste tropicali, vitali per l’equilibrio ecologico del pianeta, stanno affrontando sfide senza precedenti.
Implicazioni per il commercio del legno
Vacchiano ha sottolineato l’importanza della consapevolezza riguardo alle origini del legno importato. “Noi che importiamo il legno siamo legati a queste situazioni. Importiamo da Paesi europei come l’Austria, ma siamo partner commerciali anche con nazioni tropicali, dal Paraguay al Camerun e dal Gabon alla Costa d’Avorio fino al Brasile“, ha spiegato. Questo legame commerciale implica una responsabilità nei confronti delle pratiche di gestione forestale sostenibile.
Il ricercatore ha chiarito che il prelievo di legno non è direttamente responsabile della deforestazione, che è principalmente causata dalle filiere agroalimentari. Tuttavia, un prelievo indiscriminato e non regolato può contribuire a un processo di deforestazione. La gestione sostenibile delle risorse forestali diventa quindi essenziale per preservare l’equilibrio ecologico e garantire un approvvigionamento responsabile di legno.
Le foreste boreali e il riscaldamento globale
Vacchiano ha anche commentato l’impatto del riscaldamento globale sulle foreste boreali e temperate. “Le foreste boreali, e in parte quelle temperate, stanno ancora beneficiando del riscaldamento, come quelle delle nostre montagne più alte”, ha affermato. Tuttavia, ha avvertito di non cadere nell’errore di considerare la CO2 come un fattore esclusivamente positivo.
“Globalmente, la quantità di CO2 presente nell’atmosfera ha raggiunto livelli che non sono più favorevoli per le piante. Anche se la CO2 è il loro nutrimento, senza acqua non può essere ‘mangiata’. Eventi estremi possono causare stress alle piante, superando la loro capacità di sfruttare l’anidride carbonica”, ha concluso il docente. La situazione attuale richiede un’analisi approfondita e azioni concrete per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e alla gestione sostenibile delle foreste.