Il 12 settembre 2025, l’attentato che ha portato alla morte dell’attivista politico conservatore Charlie Kirk ha sollevato interrogativi sulla preparazione e sull’abilità del tiratore. Luigi Scollo, generale e noto esperto nel settore del tiro di precisione, ha fornito un’analisi tecnica dell’accaduto, evidenziando la complessità e la precisione necessarie per compiere un gesto del genere.
Analisi dell’attentato
Luigi Scollo ha descritto il colpo che ha ucciso Charlie Kirk come un’azione estremamente difficile, eseguita da una distanza significativa. Il generale ha sottolineato che chi ha compiuto l’attentato non può essere considerato un dilettante. “Chi ha colpito Kirk non è necessariamente un professionista delle forze dell’ordine o militari, ma sicuramente una persona con anni di esperienza nel tiro di precisione“, ha affermato Scollo. Questa osservazione mette in luce l’importanza della preparazione e della formazione nel contesto di un gesto così drammatico.
Il fucile utilizzato nell’attentato, un’arma da caccia calibro 7,62, è noto per la sua alta precisione. Secondo Scollo, questo tipo di arma è capace di concentrare i colpi in un cerchio di 3 centimetri a 100 metri, aumentando a circa 5 centimetri a una distanza di 180 metri, che è quella stimata tra il tiratore e Kirk. Scollo ha notato che, nonostante il tiratore avesse mirato alla testa, il colpo che ha colpito il collo non è sorprendente, data la precisione dell’arma.
Le tecniche del tiratore
Il generale ha spiegato che il tiratore ha avuto successo sparando un solo colpo, il che suggerisce un alto livello di competenza. All’inizio, la canna del fucile è fredda e solo dopo alcuni tiri raggiunge la temperatura ottimale, il che potrebbe comportare una leggera deviazione dalla traiettoria. Tuttavia, la capacità di colpire Kirk senza necessità di ripetere il colpo indica che il tiratore era un esperto, probabilmente con una preparazione specifica nel tiro singolo.
Scollo ha anche fatto riferimento alla facilità con cui le armi e le munizioni possono essere reperite negli Stati Uniti, un aspetto che solleva ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza pubblica. La sua analisi si è concentrata su due punti critici: la somiglianza tra questo attentato e quello subito da Donald Trump nel luglio scorso, e l’assenza di un adeguato perimetro di sicurezza attorno all’evento. “Le forze dell’ordine avrebbero dovuto garantire la sicurezza, non lasciando il compito a chi ha sparato”, ha affermato Scollo, evidenziando la necessità di una vigilanza più attenta in situazioni così delicate.
L’analisi di Luigi Scollo, con la sua esperienza e competenza nel campo, offre una prospettiva importante su un evento che ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla preparazione delle autorità statunitensi.