Il 12 settembre 2025, a Mantova, si è svolto il convegno “Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali”, organizzato da Rilegno e Conlegno. Durante l’evento, Piermaria Corona, direttore del Centro di ricerca Foreste e Legno del Crea, ha affrontato le sfide attuali legate all’approvvigionamento di legno, sottolineando come la situazione geopolitica e climatica stia influenzando il mercato europeo.
Impatto della situazione geopolitica
Nel suo intervento, Corona ha messo in evidenza come eventi recenti, come la tempesta Vaia e la guerra in Ucraina, abbiano avuto ripercussioni significative sul settore del legno. Le sanzioni imposte a Russia e Bielorussia hanno ulteriormente complicato la disponibilità di materie prime, con conseguenze dirette sui prezzi e sull’approvvigionamento di legno in Europa. “Questi eventi hanno portato delle ripercussioni dirette e importanti sul mercato del legno europeo, sia in termini di disponibilità di materia prima sia di prezzi”, ha dichiarato.
La crisi in corso ha reso evidente la necessità di aumentare i volumi di produzione di legno a livello europeo. Tuttavia, Corona ha avvertito che tale obiettivo richiede investimenti significativi e tempi lunghi, a causa dei cicli naturali di crescita degli alberi. La situazione attuale impone quindi una riflessione profonda sul futuro del settore forestale.
Risorse boschive e utilizzo sostenibile
Secondo Corona, l’Italia utilizza attualmente tra il 20% e il 40% dell’accrescimento naturale delle risorse boschive. Negli ultimi cento anni, il Paese ha visto un notevole incremento della qualità ambientale dei propri boschi, raddoppiando la superficie forestale e duplicando la quantità di biomassa per unità di superficie. “Questa percentuale di utilizzo corrisponde a circa 15 milioni di metri cubi di materiale, il 70% circa del quale è utilizzato per fini bioenergetici”, ha spiegato il direttore del Crea.
Tuttavia, nonostante l’eccellenza italiana nel riciclo e nel riuso del legno, che vale circa 10 milioni di metri cubi di volume equivalente, il fabbisogno annuale di materia prima legnosa supera i 50 milioni di metri cubi. Questo porta il Paese a dover importare circa il 70% del legno necessario per le filiere produttive.
Le sfide future per il settore forestale
Corona ha concluso il suo intervento evidenziando l’assenza di un incremento significativo nell’approvvigionamento di materia prima legnosa nazionale negli ultimi anni. L’evento Vaia ha avuto un impatto duraturo, immettendo sul mercato una grande quantità di materiale, ma anche serie problematiche legate all’attacco degli scolitidi, piccoli coleotteri parassiti. “Sapevamo che una volta passata la tempesta avremmo avuto il problema di questi insetti, ma l’effetto è stato di molto superiore a quello che ci si aspettava”, ha affermato.
Le valli della Lombardia e del Trentino hanno registrato un impatto doppio rispetto a quanto previsto, evidenziando la complessità della situazione attuale e la necessità di affrontare le sfide con strategie mirate e sostenibili.