Aids, l’infettivologa Castagna sottolinea l’importanza del long-acting nel trattamento dell’Hiv

Franco Fogli

Settembre 11, 2025

L’11 settembre 2025, Antonella Castagna, professoressa di Malattie infettive presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha condiviso importanti aggiornamenti sul trattamento dell’HIV durante il convegno “Ridefinire il presente per vincere le sfide del futuro nella terapia dell’HIV“, tenutosi a Pavia. La specialista ha evidenziato l’efficacia delle terapie long-acting, sottolineando che la sua esperienza presso l’Ospedale San Raffaele ha coinvolto oltre 700 pazienti in trattamento da più di due anni. Secondo Castagna, i fallimenti biologici sono estremamente rari e si manifestano principalmente nei primi mesi di trattamento.

Efficienza delle terapie long-acting

Durante il convegno, Castagna ha descritto i regimi terapeutici long-acting come un’opzione fondamentale per i pazienti affetti da HIV. La specialistica ha affermato che, se un paziente soddisfa i criteri per accedere a queste terapie, è essenziale offrirgli questa opportunità. Le terapie long-acting, che combinano i farmaci cabotegravir (Cab) e rilpivirina (Rpv), vengono somministrate tramite iniezione intramuscolare ogni due mesi. Questo approccio ha reso la gestione dell’infezione più semplice per i pazienti virologicamente soppressi, migliorando notevolmente la loro qualità di vita.

Castagna ha sottolineato come la somministrazione di farmaci a lungo termine riduca il bisogno di assumere quotidianamente terapie orali. Questo cambiamento non solo diminuisce il ricordo costante dell’infezione, ma facilita anche la partecipazione alla vita sociale, alleggerendo le difficoltà logistiche legate alla terapia. La dottoressa ha affermato che il passaggio a queste terapie rappresenta un significativo miglioramento per la qualità della vita dei pazienti.

Il futuro della terapia antiretrovirale

Nel suo intervento, Antonella Castagna ha moderato un panel dedicato alla gestione consapevole delle terapie antiretrovirali, evidenziando l’importanza delle innovazioni nel trattamento dell’HIV. Ha dichiarato che le terapie long-acting rappresentano una delle principali innovazioni nella cura dei pazienti affetti da questa malattia. L’approccio attuale non solo offre una maggiore comodità, ma promuove anche un miglioramento generale nella vita quotidiana dei pazienti.

La professoressa ha inoltre fatto riferimento ad altre terapie long-acting in fase di sviluppo, che potrebbero ulteriormente ampliare le opzioni disponibili per i pazienti. La continua evoluzione delle terapie antiretrovirali è cruciale per affrontare le sfide future nella gestione dell’HIV, e il convegno di Pavia ha rappresentato un’importante occasione per discutere queste tematiche con i massimi esperti del settore.

L’evento ha messo in luce come la ricerca e l’innovazione siano fondamentali per migliorare la vita delle persone affette da HIV, con l’obiettivo di garantire trattamenti sempre più efficaci e accessibili.

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