Ue, Borchia (PfE-Lega): “Von der Leyen offre retorica, ma mancano risposte pratiche”

Lorenzo Di Bari

Settembre 10, 2025

Il 10 settembre 2025, Paolo Borchia, europarlamentare del gruppo PfE-Lega, ha espresso il suo parere in merito al discorso sullo Stato dell’Unione 2025 di Ursula von der Leyen, durante un collegamento da Strasburgo. Il suo intervento, trasmesso da Adnkronos, ha messo in evidenza una serie di critiche rivolte al contenuto e alla direzione proposta dalla Commissione Europea.

Borchia ha avviato la sua analisi sottolineando la presenza di una forte retorica nel discorso, dichiarando: “Settantacinque minuti con tanta, tanta retorica, questo lo devo dire”. Ha riconosciuto che, sebbene ci sia stata un’analisi dettagliata delle problematiche europee, non riesce a comprendere come coloro che hanno contribuito a creare tali difficoltà possano ora essere considerati i soggetti più adatti a proporre soluzioni e finanziamenti.

Critiche alle spese militari

Un punto centrale dell’intervento di Borchia è stato il focus eccessivo sulle spese militari. L’europarlamentare ha commentato: “Dedicare così tanto tempo e budget esclusivamente alle spese militari mi sembra non tenere conto delle altre priorità che il nostro Paese e tutta Europa hanno in questa fase”. Questa dichiarazione riflette una crescente preoccupazione tra i politici riguardo all’equilibrio tra sicurezza e altre necessità sociali ed economiche, specialmente in un contesto post-pandemico.

Problemi legati alla politica energetica

Borchia ha anche criticato le strategie energetiche adottate dall’Unione Europea, affermando che “la politica energetica dell’Unione ci ha portati ad avere tra le bollette più care di tutta Europa, con tutte le problematiche che ne derivano per famiglie e imprese“. Questa osservazione mette in luce le difficoltà economiche che molti cittadini stanno affrontando a causa dei costi elevati dell’energia, un tema che continua a essere di grande rilevanza nel dibattito politico europeo.

Governance e necessità nazionali

Infine, l’europarlamentare ha affrontato il tema della governance europea, evidenziando che “non tutti i problemi si risolvono superando il meccanismo dell’unanimità, concepito inizialmente per decisioni strategiche, ma non sempre efficace per esigenze specifiche degli Stati“. Borchia ha avvertito che affrontare le sfide europee senza tenere conto delle necessità nazionali potrebbe portare l’Unione “nella direzione sbagliata”. Questa affermazione sottolinea la necessità di un approccio più equilibrato e inclusivo nelle decisioni politiche, che consideri le diverse realtà e le esigenze dei vari Stati membri.

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