Israele colpisce Hamas a Doha, Trump promette: “Non accadrà di nuovo”

Lorenzo Di Bari

Settembre 10, 2025

Un attacco aereo condotto da Israele ha causato la morte di sei persone a Doha, capitale del Qatar, il 15 gennaio 2025. L’operazione, denominata ‘Giorno del giudizio’, è stata lanciata con l’intento di colpire i vertici di Hamas, in particolare Khalil al-Hayya, capo negoziatore dell’organizzazione, e Zaher al-Jabarin, leader in Cisgiordania. Circa dieci caccia israeliani sono stati impiegati nell’operazione, che ha suscitato forti reazioni a livello internazionale.

L’azione militare ha il potenziale di influenzare significativamente i già complessi negoziati per risolvere la crisi di Gaza. Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, ha descritto l’attacco come un’operazione chirurgica, ma l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ha avvertito che tale azione minaccia la sicurezza della regione e ostacola gli sforzi per una soluzione diplomatica. Il primo ministro qatariota, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha accusato Israele di terrorismo di Stato, affermando che il Qatar si riserva il diritto di rispondere a questa aggressione.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha cercato di limitare i danni diplomatici, dichiarando che l’attacco era una decisione di Netanyahu e che il Qatar era stato avvisato, sebbene troppo tardi.

Il raid a Doha

Il raid ha colpito il distretto di Onaiza, un’area centrale e densamente popolata di Doha, che ospita diverse ambasciate e il ministero degli Esteri. Le informazioni disponibili indicano che le sei vittime includono membri di Hamas, ma non i leader dell’organizzazione. Tra le vittime ci sono Himam al-Hayya, figlio di Khalil al-Hayya, e Jihad Labad Abu Bilal, direttore dell’ufficio di Khalil al-Hayya. Hamas ha dichiarato che il tentativo di assassinare i membri del proprio team negoziale è fallito.

Netanyahu e la responsabilità dell’operazione

Netanyahu ha affermato che l’attacco è stato condotto esclusivamente da Israele e che il governo israeliano si assume la piena responsabilità. Ha descritto l’operazione come un successo, parte di una campagna più ampia per sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi. L’attacco era stato pianificato nelle 24 ore precedenti e si è reso necessario dopo recenti attacchi a Gerusalemme che avevano causato la morte di sei persone. Netanyahu ha sottolineato che la leadership di Hamas è responsabile di atti di violenza contro Israele e i suoi cittadini.

Il ruolo degli Stati Uniti e le reazioni

Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha chiarito che le forze armate americane erano a conoscenza dell’attacco, ma non ci sono stati contatti diretti tra Netanyahu e Trump prima dell’operazione. Leavitt ha affermato che Trump aveva incaricato l’inviato speciale di informare il Qatar dell’attacco imminente, ma questo è avvenuto troppo tardi. Funzionari della Casa Bianca si sono detti indignati per l’attacco, avvenuto mentre gli Stati Uniti attendevano una risposta da Hamas su una proposta di cessate il fuoco.

La risposta del Qatar

Il governo qatariota ha immediatamente smentito le affermazioni di essere stato avvisato dell’attacco, definendo le dichiarazioni americane come false. Il portavoce del ministero degli Esteri, Majed al-Ansari, ha dichiarato che la chiamata ricevuta da un funzionario statunitense è giunta mentre l’attacco era già in corso. Trump ha successivamente contattato l’emiro del Qatar per rassicurarlo che simili attacchi non si ripeteranno.

La posizione di Meloni

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, ha espresso la propria vicinanza al Qatar e ha ribadito il sostegno dell’Italia per gli sforzi volti a porre fine alla guerra a Gaza. Ha sottolineato la contrarietà a qualsiasi forma di escalation che potrebbe aggravare ulteriormente la crisi in Medio Oriente.

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