Proprio in un momento in cui la Russia intensifica gli attacchi con missili e droni, l’Ucraina si trova a fronteggiare una grave carenza di sistemi di difesa aerea, in particolare i Patriot, missili e munizioni. Questa situazione è stata analizzata dal Financial Times, che ha riportato le preoccupazioni di funzionari occidentali e ucraini riguardo al rallentamento delle forniture militari da parte degli Stati Uniti.
Il 10 settembre 2025, l’analisi ha messo in evidenza come il Pentagono, a partire da giugno, abbia rivisto le proprie politiche di aiuto militare, causando un rallentamento nelle spedizioni verso Kiev. Questo ha aumentato la pressione sulle scorte ucraine in un contesto di attacchi sempre più frequenti da parte di Mosca. Una fonte vicina alle forniture statunitensi ha avvertito: “È solo questione di tempo prima che le munizioni finiscano”.
Patriot, missili pac-3 e munizioni: cosa manca a Kiev
Il rallentamento delle consegne ha colpito in particolare i sistemi Patriot, i missili Pac-3, gli Stinger, gli Hellfire e le munizioni per i caccia F-16. La produzione di nuovi lotti richiede tempo, lasciando vuoti tra le consegne. L’Unione Europea ha avviato iniziative per rifornire Kiev, ma solo una parte del materiale è stata effettivamente consegnata. Domenica scorsa, la Russia ha lanciato il suo attacco aereo più massiccio dall’inizio del conflitto, impiegando 805 droni Shahed e 13 missili balistici e da crociera, causando quattro vittime.
Il Pentagono ha giustificato il rallentamento anche per la necessità di preservare le scorte statunitensi in un contesto di crescente attenzione alla minaccia cinese. Tuttavia, la Casa Bianca ha negato di privare Kiev di munizioni vitali, sottolineando che il presidente Donald Trump intende sostenere l’Ucraina attraverso un meccanismo indiretto, vendendo armi agli alleati della NATO che possono poi trasferirle a Kiev. Un funzionario ha aggiunto che i Paesi europei devono intensificare gli sforzi, smettendo di acquistare petrolio russo e esercitando pressione economica sui finanziatori della guerra.
Inverno in arrivo, situazione critica per Zelensky: lo scenario
Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, la situazione in Ucraina diventa sempre più critica. Mosca ha pianificato attacchi mirati alle infrastrutture energetiche ucraine per indebolire ulteriormente il Paese. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ordinato al Consiglio di Sicurezza nazionale di coordinare l’acquisto urgente di nuovi sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio, con particolare attenzione all’intercettazione dei droni Shahed di origine iraniana. “Abbiamo bisogno di accelerare le forniture e di rafforzare i nostri cieli”, ha dichiarato Zelensky.
Un parziale sollievo per l’Ucraina potrebbe derivare dall’accordo siglato ad agosto tra Trump e gli alleati europei, che consente ai Paesi della NATO di acquistare armamenti dagli stock statunitensi per fornirli all’Ucraina. Secondo Zelensky, l’intesa ha già portato a ordini per 2 miliardi di dollari, con l’obiettivo di garantire almeno un miliardo di dollari al mese in nuove forniture. Tuttavia, Kiev continua a trovarsi sotto crescente pressione, costretta a consumare le proprie scorte di difesa a un ritmo più rapido rispetto a quello con cui possono essere rimpiazzate.