Global Sumud Flottilla: secondo attacco in due giorni nelle acque tunisine, colpita la nave Alma

Lorenzo Di Bari

Settembre 10, 2025

Gli attivisti della Global Sumud Flottilla hanno denunciato una nuova aggressione avvenuta il 9 settembre 2025, quando un drone ha attaccato la nave “Alma“, battente bandiera britannica, mentre si trovava in acque tunisine. L’obiettivo della flottiglia è quello di portare aiuti umanitari ai civili di Gaza, cercando di infrangere il blocco imposto da Israele. L’attacco è stato confermato attraverso i social media, dove gli attivisti hanno condiviso dettagli sull’incidente.

Dettagli dell’attacco alla nave Alma

Secondo quanto riportato dagli attivisti, il drone ha fatto cadere un dispositivo incendiario sul ponte della nave “Alma“, causando un incendio. Le immagini e i video condivisi su Instagram mostrano chiaramente come il drone, privo di luci, fosse invisibile al momento dell’attacco. Fortunatamente, le fiamme sono state rapidamente domate e non ci sono stati feriti tra i membri dell’equipaggio. Nonostante l’incidente, la Global Sumud Flottilla ha dichiarato che la missione proseguirà con determinazione, continuando a navigare verso Gaza con l’intento di fornire assistenza umanitaria.

Contesto dell’operazione e reazioni

La Global Sumud Flottilla è composta da navi civili provenienti da diverse nazioni del Mediterraneo, unite nella causa di portare aiuti ai civili di Gaza. Questo attacco rappresenta la seconda aggressione in pochi giorni, poiché il giorno precedente, il 8 settembre, un’altra nave della flottiglia, la Family Boat, era stata colpita da un drone israeliano. Tra i passeggeri della Family Boat si trovava anche l’attivista ambientale Greta Thunberg. Nonostante le smentite da parte del governo tunisino riguardo all’accaduto, gli attivisti hanno confermato le loro accuse, sostenendo di aver recuperato un dispositivo elettronico carbonizzato dal ponte della nave.

Indagini in corso e implicazioni future

Attualmente, è in corso un’indagine approfondita sull’accaduto. La presenza del dispositivo incendiario recuperato fornisce ulteriori prove che la nave “Alma” sia stata deliberatamente presa di mira. Gli attivisti, attraverso i loro canali social, continuano a richiamare l’attenzione internazionale sulla situazione a Gaza e sull’importanza di garantire il passaggio sicuro delle navi cariche di aiuti umanitari. La flottiglia spera di portare una maggiore consapevolezza riguardo alla crisi umanitaria in corso, sottolineando la necessità di una risposta globale e di azioni concrete per alleviare le sofferenze della popolazione civile.

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