Il 10 settembre 2025, la Francia si prepara a vivere una giornata di intensa mobilitazione sociale, con un movimento di protesta che promette di paralizzare il Paese. Chiamato “Blocchiamo tutto”, questo movimento, nato e diffuso attraverso i social media, prevede boicottaggi, scioperi e occupazioni simboliche di municipi e uffici pubblici. La sua nascita avviene in un contesto di crisi politica, a seguito del voto di sfiducia nei confronti del governo centrista guidato da François Bayrou. L’evento rappresenta una prima prova per un nuovo soggetto politico che richiama le modalità di protesta dei Gilet Gialli.
Chi sono i promotori di ‘Blocchiamo tutto’
La mobilitazione nazionale è stata indetta da un gruppo di circa 20 organizzatori, che si dichiarano indipendenti da partiti e sindacati, secondo quanto riportato dal quotidiano Le Parisien. “Blocchiamo tutto” è emerso come espressione di un malcontento crescente tra la popolazione, alimentato da piattaforme social come X, TikTok, Telegram e Facebook. Questo malcontento si è intensificato in seguito all’annuncio della manovra economica di Bayrou, che prevede tagli al bilancio per quasi 44 miliardi di euro, riduzioni nella sanità , l’annullamento di due festività nazionali e il congelamento delle pensioni.
Due gruppi principali sono alla base dell’iniziativa: “Indignons-nous”, che si concentra su rivendicazioni sociali e opposizione ai tagli, e “Les Essentiels”, di orientamento sovranista, che chiede la Frexit, contestando le tasse e proponendo azioni come evitare acquisti nella grande distribuzione. Elisabeth Godefroy, ricercatrice, definisce il movimento “abbastanza eterogeneo”. Nonostante le differenze ideologiche, i due gruppi hanno deciso di collaborare per questo evento, come sottolineato da François Boulo, ex portavoce dei Gilet Gialli, che ha evidenziato la necessità di nuove modalità di mobilitazione.
Diverse organizzazioni sindacali e partiti di sinistra hanno manifestato interesse a unirsi al movimento, mentre gli organizzatori puntano a mantenere l’indipendenza per coinvolgere un numero maggiore di cittadini. Le analogìe con i Gilet Gialli sono evidenti: entrambi i movimenti nascono sui social, senza un leader unico e coinvolgendo cittadini che si sentono trascurati. Un sondaggio del think tank Jean-Jaurès ha rivelato che il 69% dei sostenitori di “Blocchiamo tutto” ha votato per il partito di Jean-Luc Mélenchon alle presidenziali del 2022.
Impatto sul traffico aereo
La mobilitazione di oggi avrà un impatto significativo sul traffico aereo, con disagi previsti negli aeroporti di Marsiglia-Provenza, Nizza, Bastia, Ajaccio, Figari e Calvi. La Direzione generale dell’Aviazione Civile (DGAC) ha avvertito di possibili ritardi e cancellazioni tra le 18:00 e la mezzanotte. Si consiglia ai passeggeri di controllare costantemente lo stato dei propri voli. Durante questa fascia oraria, è prevista una riduzione del 50% dei programmi di volo, con solo poco più di cinquanta voli operativi sui oltre 10.000 programmati per oggi in Francia.
I sindacati Sud Aérien e CGT Air France hanno aderito al movimento, mentre il sindacato di maggioranza dei controllori di volo, SNCTA, ha indetto uno sciopero per il 18 settembre. Oltre ai disagi aerei, si prevedono interruzioni anche nel traffico ferroviario in alcune aree del Paese, rendendo la giornata di mobilitazione un evento di grande rilevanza per la Francia.