Fine vita: giornata di prevenzione al suicidio, Pro Vita critica la morte assistita

Franco Fogli

Settembre 10, 2025

Il 10 settembre 2025, in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, ha lanciato un appello forte e chiaro riguardo al problema del suicidio in Italia. Con circa 4.000 decessi all’anno attribuiti a questa drammatica realtà, Brandi ha sottolineato l’assurdità della proposta politica di legiferare sulla morte assistita, ignorando una questione così urgente. Secondo il presidente, la crescente attenzione mediatica verso i casi di suicidio assistito distoglie l’attenzione da una crisi che affligge migliaia di famiglie italiane.

Un problema trascurato

Brandi ha evidenziato che, mentre i suicidi assistiti ricevono una copertura mediatica sproporzionata, il tema del suicidio rimane spesso nell’ombra. “Affrontare il problema del suicidio significherebbe per lo Stato riconoscere la gravità della situazione e adottare misure concrete”, ha affermato. L’assenza di un dibattito serio sulla prevenzione del suicidio è, secondo lui, un segnale preoccupante della mancanza di volontà politica di affrontare le cause profonde di questo fenomeno.

Statistiche allarmanti

Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), nel biennio 2020-2021 si sono registrati oltre 7.400 suicidi (3.645 nel 2020 e 3.777 nel 2021). Questo trend ha mostrato un aumento preoccupante, soprattutto tra i giovani sotto i 34 anni, con una crescita del 16%. Brandi ha sottolineato che la media di suicidi in Italia è di circa 4.000 all’anno, corrispondente a una morte ogni dieci ore. “Queste cifre spaventose devono far riflettere”, ha dichiarato, evidenziando l’urgenza di un intervento.

La necessità di un intervento concreto

Per Brandi, la risposta a questa emergenza non risiede nella legalizzazione della morte assistita, ma piuttosto in un investimento significativo nella prevenzione. “È fondamentale offrire sostegno psicologico e creare reti di prossimità per accompagnare le persone vulnerabili”, ha spiegato. La proposta include l’implementazione di cure palliative, hospice e assistenza domiciliare per malati e famiglie. “È ipocrita che la politica si esprima in modo retorico in occasioni come questa, mentre nel resto dell’anno si portano avanti proposte legislative per legalizzare il suicidio assistito”, ha concluso Brandi, richiamando l’attenzione sulla necessità di un cambiamento reale e tangibile nella gestione di questa emergenza sociale.

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