Cortellesi esprime gratitudine per il dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche

Lorenzo Di Bari

Settembre 10, 2025

L’attrice e regista Paola Cortellesi ha ricevuto oggi, 10 settembre 2025, il dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche e sanità pubblica dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Durante la cerimonia, svoltasi all’Auditorium ‘Ennio Morricone’, Cortellesi ha parlato del profondo legame tra il suo lavoro artistico e il mondo della cura, sottolineando l’importanza dell’empatia in entrambi i contesti.

Il valore dell’empatia nel cinema e nella cura

Nel suo discorso, Paola Cortellesi ha riflettuto sull’essenza dell’empatia, considerandola un elemento fondamentale sia nel cinema che nella professione infermieristica. “Mi sono chiesta cosa avessero in comune i nostri rispettivi mestieri. Ho pensato all’empatia, alla necessità di mettersi nei panni dell’altro”, ha affermato l’attrice. Cortellesi ha evidenziato come, nel suo lavoro, l’empatia rappresenti un punto di partenza imprescindibile, richiedendo un’osservazione attenta e una comprensione profonda delle emozioni altrui. Ha messo in evidenza che, mentre nel suo campo l’empatia è una forma di finzione, per chi lavora nella cura essa diventa una necessità vitale e autentica.

La lotta contro la discriminazione di genere

Cortellesi ha poi parlato del suo impegno contro la discriminazione di genere, spiegando che il suo lavoro artistico ha sempre cercato di criticare e mettere in luce questa problematica. “La discriminazione non è solo un fatto sociale o politico, ma una costruzione culturale tramandata nei libri e nei modelli imposti sin dall’infanzia”, ha dichiarato. L’attrice ha sottolineato l’urgenza di smontare questa narrazione, invitando tutti a impegnarsi per la difesa dei diritti delle donne e delle ragazze. “Sappiamo cosa significhi crescere con aspettative non scelte. Ogni bambina deve potersi vedere rappresentata come soggetto di diritti“, ha aggiunto.

Il riconoscimento e l’impegno collettivo

Cortellesi ha interpretato il riconoscimento ricevuto come un segno di speranza e di cambiamento, affermando che i luoghi del sapere e dell’educazione sono alleati nella lotta contro le disuguaglianze. Ha dedicato il premio ai colleghi artisti, recentemente vilipesi, e a chi crede che la parola e le storie possano essere strumenti di trasformazione sociale. “Considero questa onorificenza non solo un premio all’impegno, ma anche un segno che l’impegno collettivo può cambiare le cose”, ha concluso.

Il percorso di formazione e l’esperienza nei reparti pediatrici

Riguardo al suo percorso formativo, Cortellesi ha raccontato di aver interrotto gli studi universitari in Lettere e filosofia per dedicarsi al teatro, esprimendo il suo desiderio di far ridere. La sua carriera l’ha portata a esplorare vari aspetti del mondo artistico, ma ha anche avuto esperienze significative nei reparti pediatrici, dove ha potuto osservare la realtà della cura. “La prima volta che sono entrata in un reparto, mi sono sentita inopportuna. C’è poco da ridere in quei luoghi”, ha ricordato. Tuttavia, ha trovato conforto nelle parole di una caposala che, con gentilezza, le ha ricordato l’importanza di portare gioia anche nei momenti difficili. “Aver strappato un sorriso in quel contesto non ha cambiato le cose, ma ha rappresentato un attimo di sollievo“, ha concluso, sottolineando l’importanza di lavorare per gli istanti in cui si può fare la differenza.

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