L’8 settembre 2025, durante una cerimonia commemorativa per l’82esimo anniversario della Difesa di Roma, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato la volontà dell’Italia di continuare la sua presenza in Libano, anche nel caso in cui le forze di pace delle Nazioni Unite decidessero di ritirarsi. “Non si abbandona un popolo”, ha affermato Crosetto, sottolineando l’importanza della missione di interposizione italiana in un contesto di crescente instabilità regionale.
Italia e la missione in Libano
Il ministro Crosetto ha evidenziato la determinazione dell’Italia a mantenere un ruolo attivo in Libano, affermando che la presenza italiana è stata motivata dalla convinzione che potesse apportare un contributo significativo alla stabilità della regione. “Difenderemo il più possibile la nostra presenza all’interno del mandato Onu. Se l’Onu deciderà di ritirarla, proporrò al Parlamento un ampliamento della missione bilaterale che ha l’Italia”, ha dichiarato, evidenziando la responsabilità che una nazione deve assumere in situazioni di crisi. La missione italiana, attualmente parte della forza Unifil, è stata descritta come un elemento cruciale per il sostegno alla stabilità in Libano.
Il parere del generale Bertolini
Il generale Marco Bertolini, ex comandante del Covi, ha commentato le dichiarazioni del ministro, definendo la scelta dell’Italia come “coerente” con il suo impegno per la sicurezza in Libano. “L’Italia è stata tra i protagonisti nello sforzo di fornire sicurezza al Libano, soprattutto lungo il confine meridionale, una zona storicamente problematica”, ha dichiarato Bertolini. Il generale ha anche messo in evidenza la crescente instabilità lungo il confine con la Siria, dove la presenza di forze armate legate a gruppi terroristici rappresenta una minaccia per la sicurezza regionale.
Bertolini ha sostenuto che la decisione di mantenere una presenza italiana in Libano, nonostante il possibile ritiro di Unifil, è positiva, citando i forti legami di amicizia e stima tra Italia e Libano. Ha avvertito che un’eventuale missione bilaterale, in assenza di Unifil, potrebbe non avere la capacità di dissuadere conflitti futuri, sottolineando l’importanza del supporto italiano all’esercito libanese come base per una nuova collaborazione.
La posizione dell’Italia in Libano continua a essere un tema di rilevanza sia per la sicurezza regionale che per le relazioni internazionali, in un contesto caratterizzato da sfide sempre più complesse.